Recano false etichette “made in Italy”, maxi sequestro di vestiti al valico di Fernetti

Il sequestro di capi finti made in Italy a Fernetti.

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) dell’Ufficio delle Dogane di Fernetti – Retroporto di Trieste e i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Prosecco hanno sequestrato 1.370 capi di abbigliamento sportivo recanti un falso “Made in Italy.

L’operazione, condotta in stretta sinergia operativa è scaturita da un’attenta procedura di preventiva selezione e riscontro della merce in transito presso l’autoporto di Fernetti, che ha reso possibile individuare i capi di abbigliamento recanti la falsa dicitura. I beni, provenienti dalla Serbia, erano diretti in Italia ad una società detentrice di un noto brand italiano di articoli di abbigliamento sportivo che, sul proprio sito internet, si pubblicizzava come realtà completamente “Made in Italy”.

Gli approfondimenti investigativi eseguiti da Adm e Guardia di Finanza hanno permesso di accertare l’origine estera del vestiario che recava stampigliato le diciture “Made in Italy” e l’immagine del tricolore, inducendo il consumatore finale a ritenere che la merce fosse di origine italiana.

I responsabili dell’illecito sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Trieste per la violazione dell’art. 517 c.p. – vendita di prodotti industriali con segni mendaci – per aver messo in circolazione prodotti industriali atti ad indurre in inganno il consumatore finale in violazione delle disposizioni dell’Accordo di Madrid sulla repressione delle false o ingannevoli indicazioni di origine e provenienza (Legge 676/67 e successivo Regolamento adottato con DPR 656/68).

Contrastare efficacemente tali fenomeni illeciti vuol dire anche salvaguardare il tessuto produttivo italiano che, alla luce del particolare momento emergenziale, è divenuto più vulnerabile alle fenomenologie illecite e agli interessi criminali.