I sindaci del Friuli si ribellano ai migranti: “Troppi episodi di criminalità, il governo trovi una soluzione”

I sindaci del Friuli e la questione migranti.

La presenza dei richiedenti asilo in Friuli finisce ancora una volta nell’occhio del ciclone. Alcuni sindaci del territorio, infatti, dimostrano di non gradire troppo la presenza dei migranti e lo fanno capire a chiare lettere.

Il primo a esternare il “mal di pancia” è il primo cittadino di Udine, Pietro Fontanini. “In città – dice – ci sono già troppi richiedenti asilo e in alcune zone si registrano troppi episodi di criminalità. E il governo di sinistra, cosa fa? Prepara una nuova invasione”. Fontanini evidenzia come il governo voglia “modificare i decreti Salvini che normano i contributi dati alle cooperative per l’assistenza agli immigrati clandestini richiedenti asilo. Si vuole tornare alla situazione precedente stanziando milioni di euro per garantirne a ogni immigrato quasi 30 al giorno al posto dei 21 attuali.
In questo modo riparte il business dell’immigrazione e le nostre città torneranno a riempirsi di immigrati”.

Una situazione, a detta sua, ancor più insostenibile, vista la lenta ripartenza dopo il coronavirus. “In un periodo in cui noi amministratori dobbiamo rispondere alle esigenze delle nuove povertà causate da Covid-19 – conclude Fontanini – la sinistra continua con la sua politica di una accoglienza irresponsabile e non necessaria, vista l’attuale crisi economica”.

Il tema è caldo anche a Tarvisio. Qui, di recente, nell’ex caserma Meloni di Coccau sono arrivati 25 richiedenti asilo a ripopolare la struttura. “Sono stati mandati qui in quarantena” ha spiegato il sindaco, Renzo Zanette. La “fuga” di alcuni ospiti, denunciata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, ha ulteriormente esacerbato il clima. Tanto il sindaco, quanto Mazzolini, hanno chiesto la sorveglianza H24 della caserma. “La Meloni – ha ribadito Zanette – non deve diventare un centro di accoglienza di alcun genere”. Il Comune ha chiesto di diventare proprietario dell’immobile, con la volontà di “una riconversione – conclude il sindaco – a fini turistici”.

Lo stesso Zanette, assieme ai colleghi Rodolfo Ziberna (Gorizia) e Roberto Dipiazza (Trieste) ha sottoscritto una lettera inviata al premier Giuseppe Conte e al ministri Di Maio e Lamorgese visto il ritorno degli arrivi sulla rotta balcanica “affinché – dice il primo cittadino tarvisiano – facciano sentire la loro voce in Europa per scongiurare l’inizio di una nuova ondata migratoria”.