Gli scontri con la polizia in Piazza Primo Maggio a Udine.
E’ stata una serata surreale quella di ieri a Udine: il corteo pro Palestina che ha attraversato pacificamente la città, poi improvvisa, in piazza Primo Maggio, la frangia più estremista che si rivela e, improvvisi, gli scontri, mentre la gente si radunava sull’ellisse, mentre ascoltava i discorsi al microfono.
Sono stati in moltissimi (15mila secondo gli organizzatori, 8mila secondo la Questura) a partecipare alla manifestazione per la Palestina libera e contro la partita Italia-Israele che si stava giocando allo Stadio. Un corteo che si è svolto tra slogan, canti, tamburi e striscioni lungo le vie del centro: giovani, studenti, anziani, famiglie. Uno spaccato di società trasversale e pacifica che non meritava un finale così violento.
L’arrivo in piazza e la violenza.
E’ stato in piazza Primo Maggio che la tensione è aumentata. Mentre la stragrande maggioranza si radunava sull’ellisse (dove era anche esposto l’impressionante sudario da 23 metri x 7, con i nomi dei bambini morti a Gaza, realizzato dal comitato Carnia per la pace), per ascoltare i discorsi tranquillamente, una frangia di giovani incappucciati ha cercato di forzare il cordone delle forze dell’ordine sotto Madonna delle Grazie. Il servizio di sicurezza degli organizzatori si è frapposto.
Il gruppo di violenti, un centinaio circa, si è spostato allora verso viale della Vittoria, dove sono cominciati gli scontri veri e propri con il lancio di oggetti verso la Polizia in tenuta antisommossa: sassi, bottiglie, grate scardinate dagli scoli del parcheggio.
Ad un certo punto, le forze dell’ordine sono arretrate, ma i giovani incappucciati hanno cominciato a spostare e tirare le transenne: in risposta, la carica della Polizia, con i blindati che hanno azionato gli idranti e il lancio di numerosi fumogeni. Una scena che si è ripetuta più volte, tra momenti di relativa calma in cui pareva che gli scontri fossero finiti. Un uomo, che ha cercato di sfondare con una bandiera il vetro del blindato, è stato fermato a terra.
Piazza Primo Maggio si è trasformato in un luogo surreale: fumo, persone che correvano, scoppi improvvisi e, ai margini, i manifestanti pacifici, attoniti per la svolta violenta della serata. “Aho, mo’ basta” ha gridato uno verso la Polizia che continuava a tirare lacrimogeni. “Eh, no – ha risposto un manifestante più in su con l’età -, questi se la sono andati a cercare“.
Gli scontri sono durati alla fine circa due ore, con la Polizia che ha spinto i (pochi) rivoltosi rimasti e che si disperdevano, verso via Carducci e la stazione, per poi fermare un gruppetto in Piazza della Repubblica, là dove poche ore prima tutto era iniziato in maniera pacifica. Alla fine, il primo bilancio parla di una ventina di fermati e di alcuni feriti, tra cui due giornalisti e diversi agenti.