Stratagemmi per difendersi dalle streghe, in un Friuli del primo Novecento

Un buon metodo per garantirsi la lontananza dalle streghe era il non richiamare a casa il proprio gatto dopo l’ora serale dell’Ave Maria, perché, una delle destrezze che meglio riusciva alle streghe era proprio la loro trasformazione in gatto per girare inosservate la notte, al fine di compiere malefici senza essere riconosciute.

Come evitare le streghe.

Era necessario fare molta attenzione ai topi, perché questi animali erano tra i preferiti nella trasformazione delle streghe per introdursi di soppiatto nelle case senza essere notate. Quando si portavano a benedire in chiesa cibarie o indumenti, si doveva far ritorno a casa senza mai voltarsi e non parlare con nessuno, per nessuna ragione.

In quel giorno, non si doveva nemmeno assumere cibo e non fare la carità. Era ritenuta cosa previdente il recarsi almeno un paio di volte l’anno nei santuari per purificarsi da eventuali umori cattivi e da malefici e ricevere in tre chiese differenti, che formassero un triangolo, la benedizione impartita da tre religiosi differenti.

I santuari da frequentare.

I santuari più frequentati dalla popolazione erano il santuario di Castelmonte, di Gemona e la basilica della Madonna delle Grazie di Udine. Quando passava a miglior vita qualche persona ritenuta colpita dal malocchio, i suoi abiti erano bruciati e le ceneri seppellite con lui nella tomba, affinchè la vita nell’aldilà fosse felice.

Quando nel cuscino o nel materasso di piuma venivano rinvenuti croci, piccole ghirlande, cuscinetti intrecciati, era segno equivocabile che le streghe avevano posto il malocchio: in questi casi, era necessario prendere i malefici, recarsi di notte in un crocicchio e bruciarli.

Per difendersi dalle streghe che si potevano incontrare sempre, era bene essere previdenti portando al collo un piccolo sacchetto con foglie d’olivo benedetto nel giorno della Domenica delle Palme. Anche la casa doveva essere ripulita di tanto in tanto da eventuali malefici: era bene disinfettare da possibili malocchi inviati da persona invidiose procedendo in questo modo: su una paletta, era posta della brace bene ardente su cui era bruciato nei quattro angoli della stanza un po’ di sale.

Infine, prima di uscire dalla stanza, era praticato, con la paletta, il segno della croce. Provvidenziale ed efficace contro il malocchio era considerato anche il Mac de San Zuan con le erbe raccolte durante la notte, da tenere sempre appeso in casa, nella stalla, nel fienile e anche in cantina.