Un pane per le spose, le puerpere, i neonati e le confraternite: ognuno ne meritava uno

La popolazione della Carnia ha da sempre riservato al pane un’importanza speciale accompagnata a tradizioni e consuetudini. Il pane è considerato un importantissimo alimento, di vitale importanza, magico, sacro, propiziatorio, di buon auspicio, sempre importante nei momenti rilevanti e determinanti della vita dell’uomo.

Il giorno del matrimonio.

Per queste ragioni, le spose, il giorno del matrimonio, lungo il percorso dalla casa paterna alla chiesa, distribuivano un pane benedetto e uno era regalato dalla sposa al sacerdote celebrante il rito matrimoniale. Un pane era donato dalla suocera nell’attesa di ricevere la neo nuora sull’uscio di casa dove gli sposi avrebbero abitato.

Le puerpere.

Le puerpere offrivano un pane benedetto ai parenti, al vicinato e ai conoscenti in visita, quale buon auspicio di abbondanza per il neonato. Un pane speciale (el sop) era preparato per il giorno della cerimonia del battesimo. In questa occasione, era consuetudine che il padrino donasse un sop al sacerdote officiante, a tutti i partecipanti, ai parenti e al vicinato.

In Carnia, el pan di cjase, il pane di tutti i giorni, era preparato con farina di mais e segale con talvolta l’aggiunta di farina di grano saraceno e poi cotto nel forno della comunità del borgo, della frazione, costruito con solo scopo di mutua beneficenza o semplicemente in quello di casa.

 Al pane preparato con la farina di segale erano attribuite proprietà medicinali, forse perché per natura la segale offre al prodotto caratteristiche di morbidezza e maggior conservazione.

Il valore sacro del pane.

Il pane, in tempi antichi era venduto, oltre che nelle botteghe dei fornai, anche in chiesa dalle confraternite religiose. Nel giorno della festa del patrono e in occasione di alcune feste importanti paesane, ecclesiastiche e della confraternita, era consuetudine che i confratelli preparassero il pane per essere venduto in chiesa a scopo benefico.

La popolazione acquistava il pane delle confraternite perché gli attribuiva proprietà scaramantiche positive contro le malattie in genere, aveva poteri di preservare uomini e animali dalle malattie in generale e dal mal di gola in particolare.

Il pane preparato con farina di solo frumento è moda iniziata in Carnia sul finire dell’Ottocento e all’inizio dei primi anni del Novecento, in tempi differenti secondo il territorio. Il pane bianco allietava le mense nei giorni di festa e nelle grandi occasioni, era servito ai bambini, agli ammalati e alle persone convalescenti. Le persone che consumavano pane bianco di farina di frumento nei giorni normali dell’anno erano considerate perlomeno strane, guardate con un pizzico di sospetto e con una certa curiosità.