Il caso Prosek finisce in Senato, fronte compatto dalle Regioni

L’assessore Fvg Zannier intervenuto in IX Commissione del Senato.

“Sulla vicenda del Prosek croato è inaccettabile che si creino a livello europeo basi giuridiche contrastanti e che non si riconosca il criterio di prevalenza delle denominazioni già esistenti”.

Lo ha affermato l’assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier in sede di IX Commissione del Senato dove è intervenuto da remoto insieme agli omologhi del Veneto e del Piemonte per perorare la difesa del Prosecco nell’audizione informale dedicata alla salvaguardia delle produzioni Doc, Dop e Igp.

La posizione della Regione Fvg.

Secondo l’assessore del Friuli Venezia Giulia, “la confusione che si ingenererebbe a livello giuridico con l’assegnazione da parte dell’Unione europea della menzione tradizionale al Prosek si ripercuoterebbe sul consumatore e sul suo diritto di essere tutelato e di poter riconoscere in maniera evidente l’origine del prodotto che acquista. Ciò accadrebbe a fronte di una qualità imparagonabile dei due vini”.

Zannier si è soffermato su un duplice risvolto della questione. “La menzione al Prosek, da un alto, potrebbe costituire un precedente a livello europeo e innescare reazioni a catena a discapito di eccellenze di altri Paesi, come per esempio lo champagne francese, mentre, d’altro lato, indurrebbe il Friuli Venezia Giulia a riaprire la partita che pareva chiusa da un decennio come quella del Tokaji. Si tratterebbe in questo caso di un’azione estrema, di principio e non di merito, per evitare che la tutela del vino croato ponga in essere due pesi e due misure nell’ambito della medesima materia giuridica”.