Sanitari non vaccinati di nuovo al lavoro: cosa farà il Fvg

Tiziano Centis (Cittadini)

Il reintegro dei sanitari non vaccinati

Il tema dei sanitari non vaccinati reintegrati non smette di fare discutere e così, mentre alcune Regioni mettono specifici paletti al loro ritorno al lavoro, ci si domanda cosa farà il Fvg.

A chiederlo è anche il consigliere regionale dei Cittadini Tiziano Centis che ha presentato un’interrogazione alla Giunta Fedriga. Nella nota, Centis s’interroga sul futuro del Fvg: “Qualche giorno fa il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che, tra le altre cose, prevede il reintegro del personale sanitario precedentemente sospeso causa inadempienza all’obbligo vaccinale prima della data di scadenza fissata per il 31 dicembre – ha commentato il consigliere -. Orazio Schillaci, attuale Ministro della Salute, ha dichiarato alla stampa che si tratta di una decisione atta a limitare il problema relativo alla carenza del personale sanitario. Saranno le singole direzioni sanitarie inoltre, a decidere dove potranno riprendere servizio i medici da reintegrare”.

Centis riporta le risposte di alcune Regioni al provvedimento: “La Puglia ha annunciato che seguirà la legge regionale per cui per gli operatori sanitari è previsto l’obbligo vaccinale anche contro il Covid – ha detto -, mentre la regione Campania ha recapitato una direttiva firmata da Vincenzo De Luca con la quale, ai direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, si fa obbligo di definire l’impiego del personale sanitario non vaccinato, tutelando la salute dei pazienti e degli operatori vaccinati”.

Il consigliere di Centrosinistra si pone dunque la domanda sul “cosa accadrà in Friuli Venezia Giulia. Ho chiesto alla Giunta quale linea intenda adottare in merito alla questione e se il reintegro, una volta ultimato, possa realmente coprire la mancanza di personale che affligge la sanità pubblica. La vera emergenza da affrontare riguarda le politiche regionali per venire incontro alle esigenze dei professionisti della sanità privata. Si guadagna meglio e si lavora in maniera più tranquilla, la Regione dovrebbe effettuare politiche raggio-traenti con aumenti in busta paga e altri mezzi”.