Il nobel della Fisica a Parisi e il suo legame con il Fvg: fu insignito del Premio Nonino

Il legame del premio Nobel per la Fisica Parisi con il Friuli.

Il Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi è un grande traguardo a livello nazionale, ma per diversi aspetti lo è per il Friuli. Tutti stanno festeggiando lo scienziato Parisi, che ha vinto il premio insieme ad altri due colleghi: l’americano di origini giapponesi Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselmann. Il Nobel di Parisi sembra infatti proseguire l’estate dei successi italiani, il calcio, le olimpiadi, adesso anche la fisica, e quelli della nostra regione: sono diversi i legami che uniscono il Friuli al Nobel Parisi.

Gorizia.

Parisi è il primo italiano dopo Carlo Rubbia ad essere insignito del famoso riconoscimento nella fisica. Rubbia di Gorizia aveva vinto il Nobel nel 1984, insieme all’olandese Simon van der Meer, per “il loro contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole”. Da quell’anno l’Italia non ha più portato a casa un Nobel per la fisica. Alcuni ricordano l’italiano Riccardo Giacconi, che era stato premiato nel 2002, ma Giacconi era un astrofisico italiano neutralizzato statunitense. Di fatto, quindi, Parisi segue la scia del goriziano Rubbia. Inoltre, con Rubbia e con Michele Parrinello, è l’unico italiano della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.

Udine.

L’impegno e il lavoro di Parisi erano stati riconosciuti dalla nostra regione con il Premio Nonino “Un maestro italiano del nostro tempo” del 2005. Il Premio Nonino è un riconoscimento istituito nel 1975 ed è organizzato dalla famiglia Nonino, di Percoto, di Pavia di Udine. Per la giuria del Premio, Parisi è un “investigatore dell’imprevedibile, cioè di tutto ciò che accade nel mondo reale e delle sue probabili leggi. Un pioniere della complessità, la sua ricerca di regole ed equilibri all’interno di sistemi caotici ipotizzando strumenti matematici, può portare a grandi scoperte in tutti i campi della conoscenza umana, dall’immunologia alla cosmologia. La sua è una ricerca del prossimo “filo di Arianna” del labirinto della nostra esistenza”.

Trieste.

Il capoluogo della nostra regione è per Parisi il ricordo di un caro amico e collaboratore, Miguel Virasoro, venuto a mancare proprio a luglio di quest’anno. Virasoro è stato uno dei principali studiosi della teoria delle stringhe e dal 1995 al 2002 ha ricoperto l’incarico di direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” (ICTP) di Trieste. Parisi ha lavorato per tanto tempo con Virasoro, stringendo un grande rapporto di amicizia, tanto che il giorno della sua scomparsa ha definito Virasoro un “fraterno amico”. I due scienziati, con il fisico francese Marc Mézard, hanno dato un grande contributo alla meccanica statistica e allo studio dei vetri di spin in dimensioni infinite.