Troppa plastica nel fiume Isonzo, parte il monitoraggio di Legambiente

Il progetto per monitorare le microplastiche nella acque del Fvg.

Insieme ai canonici monitoraggi microbiologici di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, agli studi sulla beach litter e marine litter per l’individuazione delle tipologie di rifiuti in spiaggia e in mare e i monitoraggi delle microplastiche nei laghi, il panorama della ricerca di Legambiente sulla qualità delle acque si amplia ulteriormente con il monitoraggio delle microplastiche trasportate lungo il corso dei fiumi.

Grazie al progetto “Zero Plastica in Mare” promosso da Legambiente e BNL Gruppo BNP Paribas, i tecnici dell’associazione stanno analizzando il corso dell’Isonzo. Iniziativa questa che rientra nell’obiettivo di liberare entro il 2021 mare e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340mila bottiglie e contenitori, e contribuire così a contrastare il marine litter (i rifiuti in mare), un’emergenza ormai mondiale.

I tecnici sono in azione il 28 e 29 luglio sul fiume Isonzo-Soča che verrà monitorato sia nell’alto corso in Slovenia che nella parte italiana fin quasi alla foce in modo da approfondire i dati emersi dal campionamento dello scorso anno e i cui risultati sono stati pubblicati poche settimane fa.

“Legambiente assieme ad altre associazioni del gruppo Salviamo l’Isonzo è da anni impegnata nella salvaguardia del fiume di smeraldo, e molti sono i problemi noti: da quello di uso delle acque nei periodi di siccità, alla produzione idroelettrica fino alla gestione degli ambienti golenali e perifluviali – ha dichiarato Luca Cadez, presidente di Legambiente Gorizia – e la scoperta di quantità non trascurabili di microplastiche anche nell’alto corso del fiume apre un nuovo fronte, che ci fa comprendere ancora di più quanto sia invasivo l’impatto umano anche in aree poco abitate”.

“La salvaguardia dell’ambiente e il benessere delle persone devono essere, ancor di più adesso, al centro dell’impegno di ognuno di noi – ha affermato Mauro Bombacigno, direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia – come contributo positivo per un futuro migliore con uno sguardo, soprattutto, alle nuove generazioni. A questo scopo prosegue la partnership con Legambiente, per agire insieme nel concreto sviluppo del progetto “Zero Plastica in Mare”. Portiamo così il nostro #PositiveBanking sui territori, coinvolgendo le comunità locali in una rete di sensibilizzazione, impegno e volontariato nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità individuale e collettiva: nostra come azienda socialmente responsabile”.

Oltre all’attività di monitoraggio delle microplastiche, il progetto prevede attività di citizen science, di pulizia e di volontariato ambientale lungo gli stessi 4 fiumi (in Lombardia, Lazio, Campania e Friuli Venezia Giulia), la raccolta dei rifiuti in 4 porti di Lazio, Campania, Marche, ed Emilia Romagna, ed un’ulteriore azione specifica di raccolta e riciclo legati alla dispersione di retine utilizzate negli allevamenti di mitili in mare, uno dei rifiuti più comuni nell’alto Adriatico.