Allarme caro vita, in Friuli 5 famiglie su 10 costrette a tagliare la spesa per il cibo

I rincari costringono a tagliare la spesa alimentare dei friulani

Un aumento di oltre il 10 per cento sulla carne e sul pesce, del 21,5 sulle uova, del 33 per cento sul latte e del 20 per cento sulla pasta: in Friuli, i rincari sui generi alimentari costringono metà delle famiglie a tagliare la spesa per il cibo.

A lanciare l’allarme è il Movimento Difesa del Cittadino Fvg, che tramite il suo Osservatorio, ha monitorato l’aumento dei prezzi registrati sui vari prodotti in un anno, aumenti che sta portando ad una progressiva riduzione dei consumi da parte dei cittadini in condizioni di precarietà crescente.

Lo Sportello Sos Consumer Mdc Fvg ha realizzato un sondaggio a campione tra i propri associati e utenti, secondo il quale 5 famiglie (monoreddito, con lavori precari, pensionati sociali o nuclei in sovraindebitamento) su 10 modificano le proprie abitudini per arginare il caro prezzi, tagliando i consumi per contenere la spesa.

“Il dato davvero allarmante – commenta il presidente regionale dell’associazione Raimondo Gabriele Englaro -, è il crollo dei beni alimentari che rispetto allo stesso periodo del 2021 registrano una diminuzione in volume del 7,9 per cento. Numeri che equivalgono, al netto dell’inflazione, ad un taglio della spesa sugli alimenti pari a 445 euro annui a famiglia”.

Per contenere l’inflazione, quindi, le persone puntano sempre di più al risparmio: “Non a caso – spiega il segretario regionale Mdc Fvg, Dino Durì -, i discount alimentari sono gli esercizi che hanno registrato l’aumento più sostenuto delle vendite, cresciute ad ottobre del +10,1 per cento su base annua, a dimostrazione della maggiore attenzione delle famiglie verso i prezzi al dettaglio”.

A questo si aggiungono i timori di nuovi rincari sul gas (che secondo Nomisma Energia potrebbero arrivare al 20 per cento, portando la spesa media per famiglia a 2050 euro l’anno in media); notizie più positive, invece, per quanto riguarda l‘energia che secondo le previsioni dovrebbe scendere del 25 per cento, che equivarrebbe ad un risparmio di 430 euro a famiglia nell’anno.