Caso Unabomber, prelievo del Dna per altre 15 persone sospettate

L’indagine sul caso Unabomber si allarga.

Il caso Unabomber torna alla ribalta con una nuova svolta investigativa che potrebbe portare alla luce nuovi dettagli sulla misteriosa serie di attentati che ha sconvolto il Nord Est tra il 1994 e il 2006. Con la riapertura dell’indagine, l’attenzione si è ora concentrata su undici sospettati, mentre i consulenti della Procura chiedono di acquisire il DNA di altre quindici persone. Già stati attenzionati e poi esclusi dalle indagini, ma ora potrebbero rivestire un ruolo chiave alla luce delle nuove tecnologie disponibili.

La nuova fase dell’indagine comporta che le persone coinvolte saranno invitate a sottoporsi volontariamente al prelievo del DNA. Durante gli anni, le indagini sono state condotte da centinaia di investigatori, con il coordinamento di diverse procure, inclusa quella di Pordenone, Udine, Treviso, Venezia e, più recentemente, Trieste, che ora ha assunto la competenza sul caso.

L’udienza prevista per lunedì 18 marzo davanti al gip del tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, rappresenta un momento cruciale per valutare i prossimi passi da intraprendere nell’ambito di questa complessa e intricata indagine. Con l’ausilio delle nuove tecnologie e una determinazione rinnovata da parte degli inquirenti, potrebbe finalmente essere fatta luce sui misteriosi attentati che hanno terrorizzato il Nord Est per oltre un decennio.