Finti tamponi e green pass falsi, il caso scoppiato in Friuli: “Si faccia chiarezza”. La falla nei controlli

Il caso del green pass senza tampone in Friuli.

Ha fatto molto discutere in Friuli, e non soltanto, la vicenda del farmacista e dei tre insegnanti della provincia di Udine finiti nei guai per il Green Pass ottenuto senza il tampone. Mentre le indagini degli inquirenti vanno avanti, per l’ordine del professionista coinvolto, oltre che per il mondo sanitario in generale, bisogna fare i conti con un danno di immagine.

La posizione dei farmacisti.

“La mia più grande preoccupazione è che vengano offuscati lavoro, impegno e sofferenza di tanti colleghi in un servizio così importante per il comportamento disonesto di qualcuno. Va appurato tutto, ma se così fosse sarebbe il mio grande rammarico“. Non nasconde la delusione Gabriele Beltrame, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Udine. Ora, dopo che la vicenda è venuta a galla, in molti si chiedono: ma è così facile ottenere un green pass falso, senza nemmeno sottoporsi a tampone? “Per nulla – è perentorio Beltrame -, perché i colleghi rispondono che una cosa del genere non è possibile. Alcuni cittadini ci possono provare, ma non lo ottengono. È chiaro che casi sporadici come questo non fanno bene“.

Beltrame ricorda le circolari che raccomandano agli iscritti all’ordine di tenere un comportamento corretto, chiedendo sempre un documento e verificando con accuratezza le generalità di chi si sottopone ai tamponi. Dopo questo spiacevole episodio, che cosa auspica? “Le autorità competenti per i controlli sono le forze dell’ordine – conclude Beltrame – e non so dire se ora le verifiche dove vengono svolti i test si intensificheranno, ma questo è l’unico modo per evitare che si ripetano situazioni spiacevoli”.

La reazione dei medici.

“Stiamo assistendo ad una situazione in cui chi non si vuole vaccinare escogita ogni sotterfugio come contromossa per ottenere il green pass. È un meccanismo poco etico e un pessimo esempio”. Gian Luigi Tiberio, presidente dell’Ordine dei medici di Udine, punta il dito soprattutto sul lato morale della vicenda. Ma c’è un modo per evitare che una simile situazione si ripresenti? “Il lassismo imperante sta facendo crollare le regole – conclude -. Prevenzione di altri fatti come questo? Sì, aumentando il livello culturale delle persone. È l’unica via”.