Mense scolastiche, nuovo terremoto in Friuli: perquisizioni e indagati

Mense scolastiche: perquisizioni e indagati

Sono avvenute ieri mattina le perquisizioni nelle sedi della Sodexo spa di Milano. A volerle i carabinieri del Nas di Udine, coadiuvati dal pm Elisa Calligaro, per l’ipotesi di reato di inadempimento e fronde nelle pubbliche forniture. Non si tratta della prima indagine a carico dell’azienda.

L’accusa

Niente cibi biologici e menù molto diverso rispetto agli accordi per i bambini friulani che frequentano asili nido e scuole d’infanzia. E’ questo il motivo che ha spinto la Procura di Udine, che da poco aveva chiuso un capitolo simile portando all’arresto del fondatore e tre direttori di Ep spa di Napoli per aver mal gestito le mense scolastiche in Friuli, a procedere alle perquisizioni dell’azienda a cui aveva affidato l’appalto per la somministrazione dei pasti.

Gli indagati

Sembrerebbero essere nove per ora le persone indagate, tutte residenti tra il Friuli e la provincia di Padova, in quanto coinvolte e responsabili dei contratti analizzati dai membri del Nas.

Per ora nessuna denuncia ai vertici dell’azienda o persone estranee alla multinazionale.

I contratti

I carabinieri del Nas stanno indagando su una serie di contratti che l’azienda milanese aveva stretto con alcuni comuni friulani: Udine, Tavagnacco, Tricesimo, San Giorgio di Nogaro, Lignano, Maniago e Gradisca d’Isonzo.

L’accordo tra il Comune di Udine e l’azienda era terminato da poco, consensualmente ed in anticipo, in quanto quest’ultima aveva definito delle difficoltà a rispettare quanto pattuito e soprattutto a migliorare il servizio. Nell’accordo l’azienda aveva anche rinunciato a contestare le penali di oltre 70 mila euro che il Comune gli aveva sottoscritto.

Quello che è emerso è un quadro preciso; si tratterebbe di una continua e generale violazione delle clausole di appalto soprattutto in quelle che sono le basi dei servizi. Come sottolinea l’assessore regionale all’istruzione Elisabetta Marinoni, non sono emerse criticità sulla qualità del cibo quanto invece sulla quantità e variabilità – ad esempio di frutta, verdura, pesce – che molto spesso invece di essere fresco era confezionato.

L’analisi

A smuovere la situazione sono stati anche i controlli giornalieri della Commissione mense dei genitori di Udine che assieme alla tecnologa alimentare Elena Mondini avevano evidenziato la “strana” situazione più volte: negli ottanta report redatti infatti il problema presentato era sempre lo stesso.

Ora il servizio di mensa nei nidi d’infanzia a gestione del Comune fino al 31 dicembre verrà gestito dalla Cosm, Consorzio operativo salute mentale con la cooperativa Partecipazione di Udine per un importo complessivo di 83 mila euro. Per quanto riguarda le scuole elementari e medie sempre del Comune, verrà affidato – fino ad individuazione di sostituto – alla Camst il cui contratto è in scadenza a settembre.