Verso una possibile stretta in Fvg contro il rischio della zona gialla

Attesa per le decisioni della Regione dopo i contagi.

Prima che la situazione rischi di precipitare, prima che il contatore dei contagi continui a salire e i numeri condannino il Friuli Venezia Giulia alla zona gialla, il governatore Massimilano Fedriga con il vice Riccardo Riccardi ed il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza corrono ai ripari e potrebbero annunciare, già domani, delle misure straordinarie per il “contenimento dei contagi da Covid-19”.

La situazione dei contagi.

È Trieste l’osservata speciale di questa fase della pandemia, dove i positivi sono schizzati oltre i 250, dopo le proteste dei portuali contro il green pass. Ma preoccupa anche la resistenza di Udine, dove quasi tutti i giorni si organizzano cortei e presidi senza distanziamento né mascherine contro le misure del governo Draghi. Il prefetto della città giuliana Valerio Valenti ha già lanciato l’allarme: “Il rischio zona gialla è alle porte e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione. Se si continua così, allora le manifestazioni si dovranno organizzare in altro modo“.

Con le regole attuali, infatti, il passaggio in zona gialla dipende dall’occupazione degli ospedali positivi al Covid. La soglia è del 10% per le terapie intensive e del 15% per i reparti di area medica. Per entrambi, in Fvg si registra un valore del 4%.

Sul tavolo della Regione è arrivata anche la richiesta congiunta dei sindaci di Trieste Dipiazza e di Udine Pietro Fontanini per valutare se sia possibile vietare con un’ordinanza il divieto di assembramento, mettendo in pratica la bando i cortei dei “no pass”. Misure che sta valutando il governatore e che nelle prossime ore potrebbero portare ad una prima, seppur tenue stretta, per evitare si torni in zona gialla.