La Regione ci riprova: “Metteremo un freno ai grandi parchi fotovoltaici”

Si cerca una via per regolamentare i parchi fotovoltaici in Friuli.

Il Friuli Venezia Giulia non rinuncia a cercare una via per regolamentare i grandi parchi fotovoltaici sul territorio. Dopo che la legge regionale del 2021 è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, e in attesa dei decreti attuativi in materia che saranno emanati dal Governo, il consiglio regionale ha votato una mozione in tal senso, a firma Mauro Di Bert.

La proposta è stata approvata quasi all’unanimità, con 24 sì, tre astenuti e la scelta di non partecipare al voto da parte dei consiglieri del Pd e del Patto-Civica; il documento avanzato dal capogruppo di Fedriga presidente aveva come oggetto il varo “di una disciplina transitoria per la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza superiore a 1 Mw, in attesa di provvedimenti statali”.

Una mozione che impegna la Giunta regionale a “porre in essere ogni utile azione a governare al meglio e a limitare gli impatti negativi dei processi di trasformazione territoriale connessi all’insediamento di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili sul territorio regionale” percorrendo, eventualmente, quanto fatto anche recentemente dalla Regione Veneto.

La regolamentazione degli impianti fotovoltaici ha visto la piena condivisione della problematica da parte dei consiglieri di tutti gli schieramenti. Tuttavia la mozione è stata considerata “tardiva” da alcuni esponenti di opposizione.

“Siamo in un momento storico delicato e mi rendo conto dell’importanza delle fonti rinnovabili, ma non possiamo correre il rischio di sacrificare ettari di terreno pregiato per queste installazioni”, ha detto Di Bert.

“Con la legge approvata nella precedente legislatura sapevamo di essere “borderline” e infatti poi è stata impugnata e dichiarata incostituzionale – ha ricordato – ma era importante dimostrare la volontà di intervenire in attesa dei provvedimenti nazionali. Nonostante siano trascorsi quasi due anni dalla scadenza che si era imposto il Governo, si è ancora in attesa dell’emanazione dei decreti ministeriali“.

“Ricordo che la Regione FVG ha autonomia in materia urbanistica e di energie e in attesa dell’emanazione da parte dello Stato di una serie di principi e criteri omogenei, per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di tali impianti, potrebbe tentare, con una norma transitoria, a porre in essere ogni azione utile a promuoverne lo sviluppo attraverso il migliore contemperamento delle esigenze economiche e sociali, con la tutela dell’ambiente, del paesaggio, del territorio, dell’agricoltura”.