Picco di contagi, posti letto e tavolo delle Regioni: il timore di vedere il Fvg in zona rossa

I timori di vedere il Fvg precipitare in zona rossa.

I timori crescono. La paura che il Friuli Venezia Giulia, dopo essere appena scivolato in zona arancione, possa precipitare in quella rossa, c’è. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha lanciato un ulteriore allarme: “Non escludo che possano esserci altre regioni rosse, sempre sulla base dei dati del monitoraggio”, ha affermato durante una trasmissione televisiva. E alcuni indicatori del Fvg fanno stagliare nubi nere all’orizzonte. Sale quindi l’attesa per domani, quando il monitoraggio settimanale della cabina di regia emetterà il verdetto.

Il primo è quello sull’aumento dei contagi. Oggi, ne sono stati rilevati ben 1.197, dei quali 196 però sono positività pregresse relative a esami eseguiti in laboratori privati tra il 28 ottobre e il 15 novembre. Nei primi quattro giorni della settimana si sono registrati quasi 3.000 casi, per la precisione 2.985, accompagnati da 52 morti.

A livello generale, preoccupa anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti affetti da coronavirus. Su scala nazionale, il dato è del 43% sul totale, un valore poco al di sotto del primo campanello d’allarme del 50%. È del 51%, invece, il dato di posti letto in area non critica (afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia) occupata da pazienti Covid−19 in Italia. In Fvg il dato si ferma al 36%.

Intanto, dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe emerge qualche ulteriore segnale preoccupante. Se c’è anche qualche aspetto positivo (l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid al 25%, il dato migliore su scala nazionale), sono tre i parametri in peggioramento nella nostra regione. Il primo è quello dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, saliti a 858 dai 645 della settimana precedente. Peggiori anche i casi testati ogni 100.000 abitanti – ora sono 884 – e il rapporto fra positivi e casi testati, adesso pari al 40,9%.

Insomma, le preoccupazioni aumentano. Un lockdown in Friuli Venezia Giulia sarebbe pesante. Nuove restrizioni, come quella di non uscire di casa se non per comprovati motivi di necessità o ulteriori classi scolastiche costrette alla didattica a distanza, diventerebbero pesanti da digerire.

Intanto, questa sera si svolge il tavolo di confronto fra governo e Regioni. I famigerati parametri per l’inserimento in una o l’altra fascia di rischio potrebbero essere diminuiti. Ma ciò avverrà non prima del 3 dicembre, in occasione del prossimo Dpcm.