Preoccupano i dati del contagio, rischio terza ondata nell’Isontino. Decisa la zona arancione

Arrivano Dad e zona arancione nell’Isontino.

Situazione contagi sempre più difficile nell’Isontino. Lo dicono i numeri, snocciolati oggi dal governatore Massimiliano Fedriga, che ha dipinto un quadro complicato a Gorizia e provincia. Un contesto che ha spinto il presidente del Friuli Venezia Giulia a prendere misure mirate per il territorio, così come accaduto per la provincia di Udine.

Nella scorsa settimana, a fronte di un’incidenza media sul territorio regionale di 236,2 nuovi contagi ogni 100.000 abitanti, l’Isontino si collocava poco sotto al dato, con un valore di 220 casi. Ma già da lunedì a oggi, il dato è salito a quasi 244, una soglia che significa “pericolo”. Tutti indicatori che hanno spinto la Regione a prendere contromisure.

E così, da sabato Gorizia e provincia diventeranno, al pari di Udine, zona arancione. Non ci si potrà dunque spostare fuori dal proprio comune, se non per comprovati motivi di lavoro, salute, studio e necessità. Porte chiuse per bar e ristoranti, eccetto che per asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza restrizioni. La zona arancione, sancita nella nuova ordinanza del governatore Fedriga, resterà in vigore per almeno due settimane.

Chiuderanno anche le scuole, come nel resto del Fvg. La didattica a distanza toccherà agli alunni di scuole medie e superiori, oltre che agli universitari. Lezioni in presenza, invece, per i piccoli che frequentano asili e scuole elementari. Da ricordare che sul territorio si erano registrati alcuni casi di variante inglese del coronavirus, mettendo in quarantena 500 studenti dell’Istituto comprensivo di Gradisca d’Isonzo.

L’Isontino, dopo cinque settimane in giallo, si prepara a tornare in arancione.