Reggiseno e non reggiseno: le abitudini degli europei

Il sondaggio sull’utilizzo del reggiseno.

Con il ritorno alla vita normale post pandemia, alcune pratiche riguardanti la moda e il vestiario hanno avuto un cambio e, grazie a questo sondaggio, sono stati recuperate delle percentuali importanti sull’impatto di questa reclusione sulla popolazione europea.

La forma di “abbandono” di alcuni capi d’abbigliamento, come il reggiseno, era una prassi molto utilizzata nelle case francesi durante il lockdown, ma una volta tornati alla vita normale sarà sopravvissuta?

Un’altra domanda che ci si pone è se le popolazioni europee cambiano abitudini igieniche siano differenti in base al paese, la generazione e del sesso?

In questo articolo chiariremo tutto questo in maniera approfondita e con dati scientifici alla mano.

L’indagine è stata svolta in maniera accurata prendendo un largo campione, parliamo di cinquemila persone, dislocate nei paesi più grandi europei, nel dettaglio: Francia, Spagna, Regno Unito e Germania.

Le cifre più importanti.

Parlando delle donne, in particolare le più giovani al di sotto dei 25 anni, si riscontra che ben il 13 % non utilizza il reggiseno nella popolazione francese, si pensa sia dovuto al loro forte rifiuto dell’utilizzo del reggiseno simbolo di maggiore libertà.

Negli altri paesi notiamo infatti percentuali molto più basse come il 3% della Spagna, il 2% dell’Italia, e in fondo alla classifica Regno Unito e Germania con l’1%. Dati che fatto emergere come le Italiane Pudiche sul no BRA e francesi libertine.

L’indagine e i risultati.

Le donne solitamente sono molto libere nella scelta del vestiario, contrariamente alle giovani donne francesi che sembrano essere sempre più propenso all’evitare l’utilizzo del reggiseno. Uno dei motivi è il No Bra, infatti il movimento sembra avere conquistato un quantitativo importante di seguaci in Francia, focalizzato maggiormente nelle giovani ragazze.

Durante l’isolamento imposto a tutti, la pratica di non utilizzare più il reggiseno sembra essere una pratica che è stata tutt’altro che passeggera.

Riportando dati statistici è importante marcare il fatto che le giovani donne francesi, di età inferiore ai 25 anni, che tendono a non indossare il reggiseno in ogni occasione, si afferma al 13 % nel giugno 2022. Questo dato è in ribasso in confronto al primo contenimento, orientato ad aprile 2022, ma un’analisi accurata mostra che la percentuale è triplicata in confronto al primo scoppio della crisi sanitaria.

Infatti i dati mostrano un 4% di ragazze che non utilizzavano il reggiseno nel febbraio 2020, dando adito al fatto che questa pratica prenda sempre più piede in questo periodo storico.

Le donne francesi invece non sembrano apprezzare granché questa scelta di stile, infatti la percentuale di donne che non utilizzano il reggiseno è del 6% nel giugno 2022. Questo dato non è da sottovalutare, in quanto è il doppio delle donne in confronto al primo contenimento nel febbraio 2020, che è del 3 %.

François Kraus si espone dicendo che il ritorno a una vita normale non ha infierito con la scelta di non utilizzare il reggiseno, specialmente nei giovani. Il motivo dice sia dovuto ai due movimenti riguardanti il corpo femminile e la lingerie, esistenti prima della pandemia mondiale.

Il neofemminismo è una delle due, in quanto promuove la liberazione del corpo femminile nella sua bellezza naturale e il body positivism che esalta il comfort a livello di vestiario sul corpo prediligendo la comodità alla moda. Le giovani generazioni sono infatti ammaliate da questi movimenti, che prendono sempre più facilmente piede nelle abitudini di vita.

La Francia dunque sembra essere la degna patria del no bra, in questo contesto post pandemia infatti, ha senza ombra di dubbio il maggior numero di donne che non utilizzano più il reggiseno durante la vita quotidiana. Il dato è riferito in particolare alla popolazione di donne adulte, infatti il 6% è una media più alta del resto d’Europa che si aggira intorno al 4%.

Il risultato veramente sbalorditivo è la percentuale di ragazze giovani (sotto i 25 anni), che ha la vertiginosa percentuale del 13 %, mettendo al secondo posto la Spagna, a seguire l’Italia e ad ultimo Regno Unito e Germania.

Nonostante il reggiseno fosse nato come simbolo di liberazione dal corsetto, le stesse donne francesi sembrano ora più che mai disposte ad abbandonare il loro precedentemente acclamato simbolo dell’oppressione sartoriale femminile, presentato negli anni sessanta nello stesso periodo in cui è stata mostrata la Torre Eiffel.

Nel paese di Simone de Beauvoir, è difficile la forza che ha avuto questo gusto per il movimento no bra l’effetto di una coscienza femminista più acuta e libera, l’impatto del discorso mediatico sul tema e forse anche la “cultura della moda” che è sempre appartenuta ad un paese in cui le nuove tendenze vengono subito assimilate specialmente dalle giovani generazioni, soprattutto quando rientrano in una logica di comodità. Ma una seconda ipotesi potrebbe anche essere l’effetto di un maggior grado di secolarizzazione che rende le donne francesi meno sensibili alle pressioni puritane, molto più opprimenti e marcate nei secoli scorsi, di tipo religioso che vietava ogni forma di esibizione del capezzolo femminile, normalizzando la sua visione ed evitandone la censura finora adottata.