In Fvg un weekend tra dolci tradizionali e sapori decisi: gli eventi di WeFood

Gli appuntamenti con WeFood in Friuli Venezia Giulia.

Nel week end del 29 e 30 ottobre si tornerà a visitare le Fabbriche del Gusto con l’edizione autunnale di WeFood, nella quale saranno protagoniste proprio le aziende di eccellenza dell’enogastronomia del Friuli Venezia Giulia.
 
Le realtà d’eccellenza dei nostri territori dimostrano come, anche in un contesto complesso, con le difficoltà mutuate dalla pandemia e il caro prezzi per materie prime ed energia che affaticano le imprese, il settore del food e della ristorazione resista, presentandosi al pubblico con rinnovata forza e capacità di innovazione e adattamento. L’edizione autunnale di WeFood torna a far scoprire prodotti di altissima qualità e tecniche di lavorazione tanto tradizionali quanto contemporanee delle materie prime del nostro territoro.
 
Dopo l’ultima edizione, quella primaverile del 30 aprile e 1 maggio, WeFood torna il 29 e 30 ottobre con un’edizione autunnale che comprenderà visite guidate, showcooking e degustazioni, che permetteranno ad un vasto pubblico di cogliere i segreti delle produzioni artigianali di qualità. Per prenotare le visite e vedere gli eventi digitali, è sufficiente consultare il sito di wefood-festival.

Le fabbriche del gusto che apriranno le loro porte in Friuli Venezia-Giulia

In Friuli Venezia-Giulia saranno diversi gli appuntamenti che animeranno il weekend di WeFood tra le province di Udine e Trieste. I sapori di un tempo si possono ritrovare nelle Gubane, negli Strucchi e nei biscotti prodotti da Valeria nel suo laboratorio La Gubana della Nonna, azienda che aprirà le proprie porte per questa Edizione autunnale di WeFood. Qui maestria, tradizione e ricerca meticolosa della materia prima di qualità contribuiscono a ricreare la tipica sensazione del prodotto fatto in casa.

Gli amanti dei prodotti “forti” potranno godere dell’apertura della Distilleria Ceschia, la cui produzione di grappa segue la stessa ricetta da quasi centoquarant’anni. Risale infatti al 1886 la storia di questa distilleria di Nimis, in provincia di Udine, quando Giacomo Ceschia iniziò a girare per il paese a raccogliere frutta da distillare poi nel suo alambicco autocostruito. Oggi le tecniche sono state ovviamente affinate e la preparazione della grappa è condotta in maniera scientifica ma utilizzando sempre il metodo di distillazione artigianale. Sono previsti anche degli showcooking nel corso del weekend.

Nella località del Tiglio di San Pietro al Natisone viene conservata l’antica ricetta della gubana fatta in casa: qui ha sede DorbolòGubane. In questo forno sono nate le prime gubane, poi marchiate Dorbolò essendo Antonia diventata la sposa di Antonio Dorbolò.

La sua bravura era tale che nel secondo dopoguerra era stata soprannominata “Antonia Hubanciarza” ovvero “quella” delle “hubanze” (gubane) tanto che i contadini del luogo portavano da lei gli ingredienti per il ripieno in modo che potesse deliziare tutto il paese. Ancor oggi le Gubane Dorbolò rispettano l’antica ricetta essendo preparate con una pasta dolce lievitata mentre il ripieno è composto di noci, uvetta e pinoli integrato a volte da mandorle, cubetti di arancia e nocciole. Tutto amalgamato con zucchero, liquori, sale, limone grattugiato e vaniglia.

A Udine, per questa edizione autunnale di WeFood, Pizzeria da Mario offre un luogo dove l’autentico ambiente accogliente e familiare si incontra con l’esclusività della pizza verace napoletana a base di ingredienti freschissimi. Gli ingredienti di Mario sono tutti made in Sud. Nell’ambito della guida enogastronomica Venezie a Tavola diretta da Luigi Costa, la Pizzeria da Mario ha ricevuto il premio “Le migliori pizzerie delle Venezie 2023”.

In occasione di WeFood 2022 – Edizione autunnale la Pizzeria Da Mario proporrà uno showcooking nella giornata di domenica 30 ottobre presso la sede principale. Durante l’evento sarà possibile scoprire i segreti della lavorazione di un piatto tradizionale come la pizza, nonchè carpire le unicità dei prodotti e delle eccellenze utilizzate.

Nell’ampio panorama dei prosciuttifici di San Daniele del Friuli, La Glacere rivendica il vantaggio di essere posizionato a metà del colle su cui sorge la cittadina friulana e di poter godere sia della ventilazione frizzante e secca, che da Settentrione scende lungo il Tagliamento, che di quella ricca di salmastro e umidità che risale dalle zone marine della Bassa friulana.
Questo connubio permette a La Glacere di presentare un prodotto con le caratteristiche classiche del San Daniele, un prosciutto crudo, asciutto, artigianale e profumato. La Glacere, oltre al San Daniele, si distingue per la produzione di ottimi salumi come prosciutto crudo affumicato, salame, soppressa, pancetta, lonza e culatta, i quali potranno essere degustati durante il tour gastronomico che l’azienda propone.

Per quanto riguarda la provincia di Trieste, l’Azienda Agricola Zidarich proporrà al WeFood 2022 turni di visite guidate durante le quali sarà possibile percorrere i cinque piani della cantina scavata interamente nella roccia, per osservare e conoscere l’intero processo produttivo vitivinicolo, nelle sue diverse fasi. L’azienda nasce nel 1988 a Prepotto, nel comune di Duino Aurisina, paese a ridosso del Golfo di Trieste. È in questo territorio impervio che Benjamin Zidarich comincia ad impiantare nuovi vigneti, bonificando il terreno e scavando la roccia che utilizzerà poi per i muri e le volte in pietra delle sue cantine.

Inoltre, sarà aperta solo all’Academy Dri Roncat: la valorizzazione del Ramandolo, sconosciuto fuori regione fino a cinquant’anni fa, si deve all’impegno di Giovanni Dri che con caparbietà ha saputo diffondere immagine e vino. Giovanni Dri è un sognatore, innamorato delle sue vigne ma anche abile imprenditore, tanto da aver trasformato quel fazzoletto di terra ereditato dal padre nel 1968, fatto di vigneti di montagna in forte pendenza. Ancorato alla tradizione ma allo stesso tempo teso al futuro, ha trasmesso la stessa passione e tenacia alla sua famiglia che lavora con lui. Da sempre legato alla tradizione del territorio propone oltre al Ramandolo in tre versioni, vini rossi di carattere per lo più da uve autoctone e un unico bianco secco, il Sauvignon. Dal 1987 distilla in proprio le proprie vinacce ed uve con cura artigianale, dal 2002 produce olio extra vergine di oliva dal proprio oliveto di 2000 piante.