Per la prima volta balneazione vietata a Lignano Pineta: “Si faccia chiarezza”

Il Gruppo del M5S nell'aula consiliare

Il M5S in Regione chiede chiarezza sul divieto di balneazione a Lignano Pineta.

Il Movimento 5 Stelle in Regione Friuli Venezia Giulia vuol vederci chiaro sui motivi che hanno portato, nel giugno scorso, al divieto di balneazione a Lignano Pineta. In particolare, lo chiedono nel giorno in cui l’Azienda sanitaria ha emesso l’ennesima ordinanza di sospensione della raccolta di molluschi in laguna per livelli di escherichia coli (doppi rispetto ai limiti consentiti per quelle aree).

Gli esponenti pentastellati, in una nota, ricordano anche di aver depositato un’interrogazione alla Giunta, dopo essere venuti a conoscenza di un’ordinanza emessa dal Comune di Lignano Sabbiadoro per il superamento, anche in quel caso del doppio dei limiti consentiti di escherichia coli lungo il litorale friulano, revocata il giorno successivo. Mai prima d’ora, aggiungono, si era reso necessario un intervento per vietare la balneazione a Lignano.

Le analisi.

Secondo i consiglieri del M5S, le successive analisi hanno permesso di verificare come i parametri fossero rientrati nei limiti di legge, passando dai 1013 ufc/100 ml del 14 giugno ai 10 ufc/100 ml del 15 giugno. Un po’ come avvenuto sulla riviera romagnola a fine luglio con divieti di balneazione emessi per poi essere revocati 24 ore più tardi. In Emilia Romagna, secondo la ricostruzione, si è ripresentato il problema ed è stata l’Arpa ad anticipare le ordinanze sindacali, rendendo noti alla stampa gli
sforamenti, allertando i bagnanti della situazione e permettendo a tutti i giornali nazionali di occuparsi del tema specifico. Nel caso regionale preso in considerazione, aggiunge la nota, si sarebbe invece tenuta nascosta la notizia.

L’intervento del Movimento 5 Stelle evidenzia anche che, come prevede il decreto ministeriale, a seguito della delimitazione dell’area da interdire avrebbero dovuto essere analizzate le cause del superamento del valore limite, al fine di individuare e attuare adeguate misure di miglioramento. Per questo motivo, viene anticipato, il M5S chiederà agli assessori competenti di conoscere, a distanza di due mesi, le cause del superamento. Nella stessa mattinata del 14 giugno, aggiungono ancora i consiglieri, pochi metri più in là nella zona di Terrazza Mare è stata riscontrata una presenza batterica venti volte superiore (238 ufc/100 ml) a quella normalmente presente, ma entro i limiti consentiti.

La nota si conclude ricordando che la spiaggia Pontile di Pineta è quella attraversata dalla condotta che scarica a mare i reflui dell’impianto di depurazione di Lignano: non ci sarà nessuna correlazione, viene anche precisato, tuttavia i pentastellati specificano come, a distanza di 31 anni dalla Direttiva Acque, il depuratore di Lignano necessiti di una serie di interventi per renderlo adeguato alle norme europee, nazionali e regionali. Così come è vero che, secondo l’Azienda sanitaria, la presenza di microrganismi riscontrata più di vent’anni fa nei molluschi del litorale si poteva con molta probabilità attribuire agli scarichi in mare del depuratore. Da allora non si sono riscontrate altre probabili cause dell’inquinamento microbiologico sul litorale udinese: chissà che questa ordinanza, conclude il Gruppo del M5S, non costituisca l’occasione giusta per farlo.