Nascono i vini delle Grotte di Villanova, affinati per tre anni a 60 metri di profondità

L’esperimento partito tre anni fa nelle grotte di Lusevera.

A tre anni di distanza dall’avvio dell’esperimento, nascono i vini, precisamente un Friulano e un Bordeaux prodotti con le uve dei colli di Raschiacco, delle Grotte di Villanova. Si è infatti concluso il tempo dell’affinazione a una profondità di 60 metri, con temperatura costante di 11°C e umidità del 98% ed è arrivato quello dell’imbottigliamento, epilogo vincente di una sfida cui in tanti, all’inizio, avevano guardato con scettiscismo.

E invece il sogno del presidente del Gruppo esploratori e lavoratori Grotte di Villanova, Mauro Pinosa, si è trasformato in realtà, due barriques da 220 litri e del peso di circa 260 chilogrammi l’uno sono pronti ad offrire all’assaggio il proprio contenuto. Farli scendere nella cavità, lungo 189 gradini, era stata più che un’impresa.

“Un’idea pazza, mi aveva detto qualcuno – commenta Pinosa –, un progetto impossibile. E invece eccoci qui, il risultato è arrivato. Ora i due vini, Ponasen, il rosso, così chiamato in onore della nostra antica lingua slava, e Fabrin, il bianco, in omaggio a mio suocero, l’indimenticabile Annibale Fabbrino, artigiano idraulico, carpentiere, lattoniere e tanto altro ancora, saranno travasati in bottiglie che verranno numerate, sigillate con ceralacca e poi vendute a scopi di beneficenza”.

L’idea di partenza, nel 2016, era quella di lasciare una piccola botticella di vino in grotta per alcuni mesi, per poi testare il risultato. Un brutto incidente sul lavoro occorso al presidente del Gelgv, però, ha cambiato i piani. “Mi ha fatto dimenticare tutto per un paio d’anni – racconta Pinosa -, finché mi sono ricordato del vino in attesa. L’ho recuperato ed era eccezionale, non lo riconosceva più neanche il produttore. Da qui l’idea, partita appunto tre anni fa, di replicare l’esperienza ma più in grande, con i barriques”.

La voce dell’affinazione in profondità è circolata fra gli imprenditori vitivinicoli e alcuni noti produttori friulani hanno preso contatti con le Grotte. Qualcuno ha perfino già eseguito dei sopralluoghi. “Non appena avremo installato l’impianto di risalita meccanico nella nuova galleria di accesso – anticipa Pinosa – sarà possibile utilizzare la cavità anche per questa particolare attività”.

Nel frattempo il Gelgv sta studiando la possibilità di organizzare in sicurezza un evento in grotta, come ad esempio un pranzo di beneficenza, per presentare e degustare questi specialissimi vini. “Anche in questo periodo forzatamente vissuto senza visitatori – conclude il presidente Pinosa – nelle Grotte si continua a lavorare, guardando al futuro”.