Negozi di prodotti tipici campani con i soldi dell’usura: arrestato 43enne

L’operazione dei carabinieri di Monfalcone.

Al termine di un’articolata indagine, i carabinieri di Monfalcone, guidati dal comandante Davide Franco, hanno arrestato un 43enne di origini campane, per usura ed estorsione e hanno denunciato altre tre persone, per spaccio di stupefacenti e favoreggiamento.

All’inizio anno i familiari di un impiegato triestino, insospettiti dalla continua richiesta di denaro da parte del loro congiunto, hanno segnalato ai militari l’imminente incontro dell’uomo con il suo creditore. Veniva così identificato un uomo che aveva fatto da tramite per l’operazione di prestito e con dei precedenti alle spalle. La successiva attività d’indagine, diretta dal sostituto procuratore di Gorizia Ilaria Iozzi, consentiva di identificare ulteriori vittime dell’usura riconducibili all’arrestato e di svelare un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel frattempo, l’indagato, dopo l’apertura di due negozi per la commercializzazione di prodotti tipici campani, si stava apprestando ad aprire un’ulteriore attività nel centro cittadino. Secondo l’accusa si tratterebbe di denaro proveniente da attività illecite le cui condotte si sarebbero protratte per alcuni anni.

A seguito dell’ennesima richiesta di interessi da parte dell’indagato e di minaccia di ritorsioni fisiche, i militari lo arrestavano in flagranza di reato per usura ed estorsione, dopo aver fotocopiato il denaro consegnato la vittima, che poi trovato in possesso dell’uomo originario di Napoli, che conduceva un elevato tenore di vita e al quale sono stati sequestrati orologi e gioielli di valore.

Era di fatto nullatenente, poiché utilizzava prestanomi per le sue attività, si era contornato di alcuni corregionali che, anche loro debitori, prestavano la propria opera per agevolare l’apertura e la gestione delle attività commerciali. Le indagini proseguono con le audizioni di ulteriori persone che intrattenevano rapporti con l’uomo arrestato e i carabinieri fanno appello alla popolazione affinché si rechino in caserma per rilasciare dichiarazioni in merito a eventuali operazioni di prestito effettuate con l’indagato.