Chiude il centro tamponi alla CRI di Palmanova, scoppia la polemica

Il centro tamponi di Palmanova forniva assistenza ai rifugiati in fuga dall’Ucraina.

Attivato nei primissimi giorni dell’emergenza, chiude il centro, aperto alla sede della Croce Rossa di Palmanova, dedicato alla realizzazione di tamponi e a gestire la prima accoglienza sanitaria per la popolazione ucraina in fuga. Qui, tutti coloro che, giungendo dal paese martoriato dalla guerra, trovano accoglienza nella Bassa Friulana, potevano essere gestiti dal punto di vista socio sanitario, attraverso un primo tampone Covid19 e l’assistenza nella procedura di ottenimento dell’STP (tessere sanitarie provvisorie). Ora tutto il sistema regionale, prima gestito da più centri, è stato accentrato all’Ente Fiera di Udine. Fin qui, ad ora, sono stati realizzati dalla CRI di Palmanova 135 tamponi e accolti, dal punto di vista socio sanitario, 150 cittadini ucraini di cui 76 minori.

“Oltre a ringraziare, doverosamente, il Comitato di Palmanova della Croce Rossa Italiana per il rapido e professionale lavoro che hanno svolto fino ad ora, crediamo sia ancora importante mantenere i vari presidi territoriali. Il centro forniva un servizio per tutta la Bassa Friulana. Gli spostamenti di queste persone, già in difficoltà per essere fuggite dal proprio paese, sono difficoltosi. A questo si aggiunge il rispetto delle norme anti Covid 19 difficili da rispettare durante le fasi di trasporto verso Udine. Il trasporto con l’utilizzo di automezzi dei Comuni di potenziali ospiti positivi al Covid è da disincentivare. Lo screening fatto fino ad oggi con i tamponi eseguiti dalla CRI di Palmanova era la scelta più mirata per prevenire la diffusione. La Croce Rossa li sapeva gestire con professionalità ma anche con la giusta cura e umanità: è il loro compito istituzionale sancito dallo statuto e affidato loro dalle convenzioni di Ginevra”. Queste le parole sottoscritte dai Sindaci di Bagnaria Arsa, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris Viscone, Fiumicello-Villa Vicentina, Palmanova, Ruda, San Giorgio di Nogaro, San Vito al Torre, Terzo d’Aquileia, Torviscosa.

“Sono preoccupato in quanto i cittadini ucraini che giungevano nel nostro territorio venivano sottoposti ad uno screening socio sanitario, venivano censiti i loro bisogni assistenziali in concerto con un mediatore linguistico, per fornire risposte immediate e contestuali che tale emergenza richiede. Ora si rischia di perdere tutto questo”, commenta Denis Raimondi, presidente del Comitato di Palmanova della Croce Rossa.

Anche nel controllo della diffusione del covid-19, i richiedenti avevano accesso ai nostri tamponi in forma del tutto gratuita. Ora la distanza da Udine, la difficoltà nei trasporti e la particolare fragilità economica disincentiverà l’utente a sottoporsi al test. I pochi che lo vorranno fare si troveranno costretti a pagare i tamponi presso i privati mentre tutti questi servizi erano stati erogati a titolo gratuito per i cittadini e le amministrazioni locali. Recentemente abbiamo anche organizzato una riunione con i servizi sociali dell’ambito per coordinarci al meglio. Pur riconoscendo lo sforzo di accentrare tutti i servizi in un unico Hub, sono del parere che un’emergenza di questo tipo va gestita in modo capillare accanto alle amministrazioni locali dando un supporto attraverso i servizi territoriali.”