Gli alpini di Budoia in marcia fino all’adunata: il racconto dell’emozione

Il viaggio a piedi degli alpini di Budoia.

Disegnano la mappa delle strade che avrebbero percorso a piedi su un foglio di block notes già durante l‘adunata alpina dello scorso anno a Rimini, progettando di arrivare a quella di Udine con la forza e la caparbietà che solo chi indossa la penna nera possiede.

Luca Buffo, Andrea Dorigo, Luca Toffolo, Andrea Baccaro, Carlo Babuin, Eugenio Besa, Giuliano Pizzol detto Vasco e Alessio Gislon sono infatti gli otto amici alpini che giovedì 11 maggio dalla sede alpina di Dardago, si sono incamminati per raggiungere la città che con orgoglio quest’anno ha ospitato il raduno.

Il viaggio ha inizio con destinazione Aviano, poi è la volta di San Foca di San Quirino, Vivaro, per concludere con Gelindo dei Magredi: caminetto acceso, tagliere di salumi e formaggi e un buon vino casalingo. La prima tappa del percorso volge cosi al termine e gli otto temerari possono finalmente deporre le armi e riposarsi per poi ripartire il giorno seguente.

Il giorno seguente, la meta prefissata è Caporiacco, una comunità raccolta del comune di Colloredo di Monte Albano. Dopo aver attraversato i fiumi Meduna e Tagliamento, fatto tappa a Dignano per rifocillarsi, il gruppo si dirige a Coseano, dove salutano i bambini fuori da scuola, così gioiosi di vedere gli alpini.

L’arrivo a Caporiacco è stato una sorpresa enorme, una grande bandiera appesa al tetto delle scuole, il sindaco di Colloredo di Monte Albano Luca Ovan con tanto di fascia tricolore e tutti gli alpini del gruppo di Caporiacco che attendevano emozionati questo momento. Un’accoglienza da sogno, inaspettata, un’atmosfera di amicizia tra sorrisi e battute goliardiche, la foto ricordo e quel cartello “Amici alpini di Caporiacco” hanno fatto breccia nel cuore di tutti i presenti.

La ciurma, nonostante abbia ripreso il suo viaggio sfidando le intemperie che dal giorno della partenza non hanno di certo dato tregua ma che nemmeno hanno dissuaso dal proseguire, è arrivata all’adunata con la carica e l’energia del calore di tutta la gente incontrata durante il percorso. L‘esperienza di questi otto amici alpini non sarebbe potuta essere più gratificante di cosi.