Caso di leptospirosi dopo il tuffo nel Noncello, scatta il divieto di balneazione

Caso di leptospirosi: divieto di balneazione nell’area del pontile sul Noncello.

Divieto di balneazione nell’area del pontile del Noncello: a stabilirlo, è un’ordinanza firmata dal sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, dopo che è emerso un caso di leptospirosi.

“A seguito della nota dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, che ha registrato un caso di Leptospirosi in una persona che si è immersa nel fiume Noncello in prossimità dell’Imbarcadero di via Riviera del Pordenone – cita il comunicato rilasciato dal Comune -, il sindaco Alessandro Ciriani ordina il divieto di balneazione del Noncello nell’area prossima al pontile“.

“Alla luce dell’episodio infettivo, l’Azienda Sanitaria ha evidenziato che il terreno che costeggia quel tratto di fiume presenta erba ben tagliata senza ristagni né roditori, tuttavia consiglia in via precauzionale di disporre il divieto di balneazione nell’area dell’Imbarcadero. Per salvaguardare la pubblica incolumità, nell’area saranno sistemate delle trappole per i roditori“. Chi violerà l’ordinanza, rischia una sanzione amministrativa tra i 25 e i i 500 euro.

La leptospirosi è una malattia infettiva batterica che colpisce diversi uccelli e mammiferi e può essere trasmessa all’uomo, tramite il contatto con acque contaminate dalle urine di un animale infetto. Il serbatoio più importante è considerato il ratto.

I sintomi sono simili all’influenza, con mal di testa, brividi e febbre e in alcuni individui può causare meningite, danni al fegato e ai reni. Nella maggior parte delle persone infette, i sintomi non sono gravi mentre in un restante 10% si può estendere ad altri organi diventando potenzialmente letale.