Dalla Cina fino alla Francia per diventare Maestri mosaicisti

Consegnati i diplomi a 16 allievi provenienti da tutto il mondo

Con una cerimonia ufficiale sono stati riconosciuti sedici nuovi Maestri mosaicisti che, conclusi gli esami con ottimi risultati, hanno raggiunto il desiderato traguardo. Obiettivo che sembrava distante quando si iscrissero alla Scuola mosaicisti del Friuli, accettando di venire in Friuli anche da paesi lontani per imparare un’arte antica e affascinante di cui, la maggior parte, sapeva poco. 

Oggi, alla consegna degli attestati di qualifica professionale, nella storica sala consiliare del Comune di Spilimbergo, questi giovani possono affermare di sapere che cos’è il mosaico, non solo perché ne conoscono le tecniche esecutive, ma perché l’hanno pienamente vissuto per tre anni, l’hanno fatto proprio, ne hanno capito la bellezza profonda diventando loro stessi dei maestri d’arte. 

Non poteva dunque che concludersi con un momento solenne e di festa questo triennale percorso formativo per Greta Ambrosi, Amos Carcano, Tatiana Catrinescu, Marco Cennerazzo, Chiara Fornasari, Yuyu Ge, Gabriela Lisicyna, Giovanni Manara, Malgorzata Matyla, Marta Matyla, Sara Peafrini, Sebastian Pecile, Umberto Pepe, Enora Ribera, Victor Simoneau, Luigi Stefanizzi. I nomi testimoniano le diverse provenienze: Veneto, Lombardia, Campania, Puglia, certo anche Friuli e poi Svizzera, Francia, Polonia, Moldavia, Lituania, Cina.  Allievi tenaci, che hanno superato la tempesta della formazione a distanza imposta in tempo di pandemia, che hanno saputo impegnarsi doppiamente quando hanno rimesso piede nei laboratori della Scuola, che hanno studiato e si sono applicati negli anni successivi per impadronirsi di quel “sapere” che le mani dei maestri artigiani d’arte esprimono. 

Accolti dal presidente della Scuola mosaicisti del Friuli Stefano Lovison e dal direttore Gian Piero Brovedani, sono stati salutati come i magnifici sedici che si sono qualificati Maestri mosaicisti nell’anno in cui la Scuola ha compiuto 100 anni.

“La Scuola, – ha ricordato Lovison – è nata per formare tanti giovani a un mestiere che ha radici profonde nel Friuli occidentale. Voi siete la dimostrazione che questo compito è ancora valido e che la Scuola, dopo cento anni, è ancora un punto di riferimento importante e internazionale. La Scuola vi ha accompagnati in questa vostra crescita professionale: un plauso va certamente a voi, ma anche ai vostri insegnanti che hanno saputo coltivare le vostre capacità e tirare fuori il meglio, ricchezza per il vostro futuro”.

Il sindaco di Spilimbergo, Enrico Sarcinelli, ha sottolineato come non sia scontato che istituzioni diverse, il Comune, il consorzio per la Scuola mosaicisti del Friuli e la Regione siano vicine e lavorino per il bene della Scuola e la formazione e promozione dell’arte del mosaico. Ha poi evidenziato il significato del luogo dove si stava svolgendo la cerimonia, la sala consiliare, al cui valore civico si aggiunge l’affaccio da un lato sul Tagliamento e dall’altro sulla cittadina: quasi una metafora del momento di passaggio dei neo-mosaicisti da allievi che hanno appreso un sapere della tradizione a quella di professionisti capaci di proporsi nel mercato del lavoro.

Alla cerimonia era presente anche l’assessore regionale Stefano Zannier. Ai complimenti per il successo raggiunto dai giovani Maestri mosaicisti, ha voluto aggiungere l’augurio di un futuro radioso auspicando che siano consapevoli e orgogliosi di portare in ogni luogo il lavoro li condurrà l’arte e la bellezza del Friuli Venezia Giulia che li ha accolti e consegnando loro un mestiere.

Prima della consegna degli attestati di qualifica il direttore della Scuola, Gian Piero Brovedani ha voluto, parlando direttamente agli ormai ex allievi, elogiare la caparbietà e la capacità che li ha contraddistinti nell’andare avanti e con fiducia nell’aver  creduto nella Scuola e negli insegnanti anche quando la  situazione epidemiologica aveva reso la situazione generale difficile. Ha invitato dunque a continuare a guardare alla Scuola come un centro di confronto, di scambio, di crescita, di relazione, “più che mai ora che siete diventati dei professionisti. La Scuola è un centro di alta formazione, siate orgogliosi di averla frequentata”. 

Nel ripercorre l’anno formativo concluso, non poteva mancare un ricordo a Mauro Cozzi che della Scuola è stato molto più di un collaboratore, al pari di come la Scuola per lui non sia stata un semplice posto di lavoro.