A Tricesimo l’osteria a chilometro zero: una vetrina per i prodotti locali

All’Osteria cose buone e genuine.

Chi, oggi, ricerca l’Osteria, è in cerca di un’esperienza fatta di cose buone e genuine, di un’ospitalità amichevole e gioviale, ed è proprio questa l’atmosfera che si respira entrando all’Osteria Alla Fermata a San Pelagio di Tricesimo, meglio conosciuta come da Paulone.

Entrando si è subito accolti dal sorriso e dalla simpatia di Tiziano che è la quarta generazione dei Paulone a gestire assieme alla madre, Maria Teresa, l’Osteria. Ospitale e cortese, Tiziano, racconta che l’Osteria, fondata 120 anni fa dal bisnonno Albino, era nata come mescita di vino e bevande senza alloggio poi, nel tempo, si sono aggiunte altre attività come la stalla con le mucche e vendita del latte, quindi l’azienda agricola con i campi per la coltivazione degli asparagi e verdure e i vigneti. “Oggi- spiega Tiziano- produciamo 900 ettolitri di vino dai nostri vigneti situati a Tarcento e Rizzolo, abbiamo iniziato 25 anni fa con un campo coltivato ad asparagi ed oggi ne contiamo ben nove”.

Gli asparagi di Paulone sono ormai una realtà affermata e vengono acquistati dagli stessi ristoranti locali come anche dagli austriaci di passaggio. “Abbiamo visto che negli anni sono aumentati gli stranieri, in gran parte austriaci, e vengono da noi proprio per acquistare gli asparagi che sono molto saporiti rispetto a quelli del Fossalon, o i salumi di nostra produzione come salame, soppressa, pancetta e naturalmente il nostro buon vino, tutti prodotti a km 0 – prosegue Tiziano.

La cucina servita Alla Fermata è di tipo classico casalingo, con animali allevati in cortile e solo prodotti di stagione. Da alcuni anni è stata istituita anche una serata a base di pesce, il mercoledì, dove si degustano sarde e sardoni e calamari pagando esclusivamente la bottiglia di vino, il resto è omaggio della casa. “Tutta la famiglia lavora all’interno – ci spiega Tiziano – chi nei campi, chi nella stalla e chi nei vigneti, a me particolarmente piace fare l’oste dietro al bancone perché avere a che fare con la gente mi gratifica molto, ma, all’occorrenza, posso dare una mano dove serve”.

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