Giulio Drago aveva 62 anni.
Si è spento all’età di 62 anni Giulio Drago, ex portiere professionista che ha militato anche nella Triestina. Drago è morto ieri, venerdì 18 aprile, all’ospedale San Giuseppe di Empoli, dove era ricoverato da alcuni giorni. Il prossimo 25 giugno avrebbe compiuto 63 anni.
Nato a Caltagirone, in provincia di Catania, Drago ha vissuto un percorso calcistico fatto di dedizione, talento e momenti rimasti impressi nella memoria di molti appassionati. Debuttò in Serie B con la Cremonese, ma fu con l’Empoli che si guadagnò la ribalta: nella stagione 1985-1986 contribuì in maniera decisiva alla storica promozione in Serie A del club toscano. Le sue prestazioni non passarono inosservate: fu convocato nella nazionale Under 21, segno di una carriera che sembrava destinata a grandi traguardi.
Dopo un’esperienza in A con il Bari, approdò alla Triestina, all’epoca presieduta da Raffaele De Riù. Nella stagione in cui si alternò tra i pali con Gianluca Riommi ed Enzo Biato, Drago scese in campo in dieci occasioni. Fu un’annata difficile per i rossoalabardati, culminata con la retrocessione in Serie C. In quella squadra militavano nomi come Cerone, Conca, Corino, Urban, Costantini, Trombetta e Scarafoni, sotto la guida tecnica di Massimo Giacomini, poi sostituito da Fernando Veneranda.
L’amichevolo contro l’Italia di Sacchi.
Ma il momento che ha scolpito il nome di Giulio Drago nella storia calcistica nazionale risale al 6 aprile 1994. A Coverciano, durante una partita amichevole, difese la porta del Pontedera contro la Nazionale maggiore guidata da Arrigo Sacchi. Una gara dai contorni surreali: i toscani vinsero 2-1, infliggendo una clamorosa sconfitta agli Azzurri a pochi mesi dal Mondiale americano. Drago, quel giorno, fu protagonista assoluto, opponendosi agli attacchi di campioni già affermati.