Piano da 25 milioni per recuperare l’ex manicomio di Sant’Osvaldo, ecco come sarà

Il recupero dell’ex manicomio di Sant’Osvaldo

Un piano da 25 milioni di euro, finanziati dalla Regione Fvg, per recuperare l’ex manicomio di Sant’Osvaldo, inaugurato nel 1904 e diventato anche simbolo di come è cambiato nel tempo l’approccio alla salute mentale, e aprirlo anche alla città.

Il progetto, frutto della collaborazione tra Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e Università di Udine, che hanno analizzato lo stato di fatto e stabilito le priorità, prevede il miglioramento della sicurezza pubblica in questa zona, il recupero e la valorizzazione dei suoi beni con valenza storica e architettonica, come simbolo dei luoghi della memoria, la messa in sicurezza degli edifici vetusti per
bloccarne la decadenza, l’efficientamento energetico degli immobili esistenti e il trasferimento di alcune funzioni aziendali. Previsto pure un risanamento conservativo con inserimento di nuove funzioni, interventi su infrastrutture, verde, viabilità, tecnologie e un accesso dedicato.

Tra le proposte di recupero e rifunzionalizzazione c’è la destinazione dei servizi delle dipendenze, della prevenzione e della salute mentale (che resteranno nell’area) anche attraverso la riqualificazione dell’edificio 39, ovvero l’ex casa del direttore, per cui si prevede l’attivazione di un punto di informazioni, l’allestimento di spazi e installazioni temporanee, mostre e una biblioteca per i volumi medici storici. Il padiglione 9, invece, sarà sistemato per diventare “Luogo della memoria”.

“Vogliamo che l’area di San Osvaldo venga restituita alla città forte della sua straordinaria esperienza e
dei valori che rappresenta. Ormai siamo giunti a una fase importante di un progetto al quale nessuno aveva mai pensato prima – commenta il vicegovernatore del Fvg con delega alla salute, Riccardo Riccardi -. Questa è una parte di città importante, che sarà riaperta, restituita alla comunità anche nel rispetto di
quello che ha rappresentato
in tutta la complessa e drammatica vicenda della salute mentale. Non ultima e fondamentale la progettazione per il ripristino di un parco di straordinaria valenza naturale. Per questo siamo particolarmente orgogliosi del percorso intrapreso, con un investimento significativo che, a memoria, non ha ricordi nella storia. Non mancherà il confronto con chi ha popolato in questi anni quel
luogo, a partire dalla cooperazione sociale”.