La discussione sul corteo Pro Pal in consiglio comunale a Udine.
Il Consiglio comunale di Udine è stato nuovamente teatro di tensioni politiche legate al corteo pro-Pal del 14 ottobre, avvenuto in concomitanza con la partita Italia-Israele e conclusosi in scontri tra un gruppo di facinorosi e le forze dell’ordine. La seduta è stata segnata dall’uscita compatta dei gruppi di centrodestra, che hanno abbandonato l’aula dopo la decisione della maggioranza di non modificare l’ordine del giorno.
In conferenza dei capigruppo la maggioranza aveva collocato il tema al penultimo punto dell’agenda, poco prima della mozione di Antonella Gatta sul medesimo argomento. La minoranza, però, puntava a discutere in via prioritaria gli scontri occorsi durante il corteo e la possibilità che il Comune si costituisse parte civile in eventuali procedimenti per i danni subiti. La proposta di anticipare il punto, presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Onorio Vidoni, è stata però respinta: su 36 votanti, 14 i favorevoli e 22 i contrari.
Alle 16.30, dopo la votazione contraria all’anticipo del punto, i consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, Fontanini Sindaco, Forza Italia, Identità Civica e Io Amo Udine hanno esposto cartelli con la scritta “No bavaglio”. Subito dopo hanno lasciato l’aula quasi al completo.
La discussione nel merito.
Alla fine, la discussione sul corteo Pro Pal c’è stata: il sindaco Alberto Felice De Toni ha ribadito la ferma condanna agli episodi di violenza, sottolineando la gravità di quanto accaduto e la solidarietà alle forze dell’ordine e ai cittadini. La maggioranza, però, ha bocciato la proposta del centrodestra, accusandola di avere base politica e di non distinguere tra i pochi facinorosi e i tanti cittadini pacifici che hanno partecipato al corteo.
Approvata invece, la mozione della consigliera Antonella Aloisa Gatta sulla costituzione di parte civile da parte del Comune di Udine: “La nostra amministrazione ha intenzione – ha detto il sindaco De Toni -, qualora venisse aperto procedimento penale verso i responsabili, di costituirsi parte civile e richiedere i danni”.
I danni stimati finora sono di circa 5700 euro (50 transenne danneggiate, per un totale di 5mila euro; 10 pali della segnaletica per circa 500 euro; dieci caditoie divelte, per circa 200 euro) a cui si aggiungono i danni a carico di Ssm (una vetrina sfondata e danni alla centralina di gestione dell’illuminazione) e di Net, che ha registrato una decina di bidoni incendiati.




