Drum Circle: la musicoterapia sbarca alla Neuropsichiatria Infantile di Udine

Drum circle: è questo il nome del progetto di musicoterapia realizzato nel corso dell’estate dai ragazzi della Struttura di Neuropsichiatria Infantile (NPIAT) di ASUFC. L’esperienza, guidata e condotta dal formatore musicale, educatore professionale e musicista professionista Federico Pace, è stata resa possibile grazie al fondamentale contributo dell’Associazione ABIO, da anni al fianco di ASUFC, che ha sostenuto attivamente ed economicamente il progetto.

Terminata l’esperienza di musicoterapia, che ha visto i ragazzi trovarsi settimanalmente per 8 incontri nel periodo giugno-agosto, nel pomeriggio di ieri mercoledì 3 settembre, si è tenuto presso la Sala Polifunzionale dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine l’incontro finale che ha permesso una condivisione di quanto fatto e quanto vissuto dai ragazzi durante il percorso.

La musica, protagonista di tale percorso, è sempre stata un mezzo espressivo, un linguaggio altamente efficace nella sua semplicità e immediatezza. All’interno del laboratorio è stato possibile per i partecipanti scoprire e dar voce alle emozioni, dando spazio a creatività e fantasia, potendo sperimentare e vivere il piacere di stare in un gruppo. Avere la possibilità di ritrovarsi uniti all’interno di un progetto musicale darà ai giovani la possibilità di vivere un’esperienza in cui fiducia e reciprocità esperite nell’entrare in relazione con l’altro, consentiranno di riscoprire se stessi, in un prezioso momento di crescita personale.

Il ritmo e la musica contribuiscono a lavorare sulla regolazione emotiva e sul benessere psicologico, riducendo l’isolamento e potenziando la connessione sociale. L’attività si fonda sull’idea che musica e ritmo influenzino profondamente la fisiologia e la psicologia umana, promuovendo la riduzione dello stress, l’espressione emotiva e il miglioramento neurologico e cognitivo.

Attraverso l’utilizzo del tamburo e di altri strumenti a percussione, i partecipanti prendono parte ad attività di gruppo sincronizzate che alleviano la tensione, potenziano la coordinazione e consolidano il senso di comunità.

La creazione e improvvisazione della musica permette di esprimere emozioni a volte difficili da comunicare a parole, stimolando nei partecipanti la spontaneità e la creatività, aiutandoli a liberarsi da schemi di pensiero e comportamenti rigidi ed accompagnandoli verso uno stato di tranquillità.

I“In un contesto di lavoro integrato, all’interno del reparto NPIAT, cerchiamo di spenderci affinché ci sia la possibilità di integrazione di attività educative all’interno di percorsi riabilitativi, nell’intento che i ragazzi che abbiamo in carico, possano sperimentarsi e fare esperienze che li possano aiutare a scoprire loro stessi, lavorare sulle proprie emozioni e sulle proprie fatiche quotidiane, attraverso vari canali espressivi e comunicativi”, ha spiegato il dottor Franco Bin, direttore della Struttura NPIAT.