Recupero dell’ex macello, così rinascerà il Museo di Storia naturale a Udine

sdr

Riqualificazione dell’aria dell’ex macello di via Sabbadini.

Riqualificazione dell’aria dell’ex macello di via Sabbadini a Udine. Questa mattina il vicesindaco e assessore al lavori pubblici Loris Michelini, accompagnato dal Rup Architetto Lorenzo Agostini e dal direttore dei lavori Architetto Enrico Beltrame, ha effettuato un sopralluogo presso il complesso dell’ex macello di via Sabbadini in vista dell’inizio della nuova fase dei lavori che porteranno al recupero dell’area. Presenti all’incontro anche i rappresentanti della ditta Edilcido s.r.l. di Villaricca (Na) che si è aggiudicata l’appalto per 2.898 euro più Iva in forza del ribasso offerto sul prezzo posto a base di gara pari al 21,44%. Il 10 giugno scorso si è proceduto alla formale consegna dei lavori mentre il contratto è stato stipulato il giorno 26 giugno e oggi, lunedì 6 luglio, si è dato avvio alle operazioni di cantiere che dureranno 380 giorni. 

I lavori consisteranno nella realizzazione delle sale espositive per mostre permanenti disposte sui due piani dell’edificio, la biblioteca e i servizi per il pubblico oltre alla centrale tecnologica in vano a parte e i sottoservizi esterni. È anche prevista la realizzazione di un impianto a pompa di calore geotermica per la produzione del calore e gli edifici saranno certificati secondo il protocollo casaclima R. La superficie utile complessiva degli edifici interessati dall’intervento è di circa 1430 metri quadri. Il costo previsto è pari a 4.442 euro (comprensivo di Iva, spese tecniche e spese accessorie) interamente finanziati dalla Regione Fvg nell’ambito dell’accordo di programma del 25.06.01 rinegoziato il 28.06.14. Al 2001 risale la suddivisione in due lotti a causa della mancanza di risorse, mentre nel 2015 si è deciso di collocare qui la sede del Museo di Storia naturale. Il progetto iniziale è stato quindi modificato ed è stato necessario sottoscrivere una nuova autorizzazione.

Nel progetto espositivo, i due edifici principali destinati all’esposizione sono collegati da un corridoio sfruttabile anche come parte espositiva (sia temporanea che sulla storia del museo). Un’edificio di circa 800 metri quadri si svilupperà su due piani ed è dedicato alla biodiversità del Friuli. L’altro edificio di circa 600 metri quadri sarà dedicato all’evoluzione geologica del territorio con la sua ricca documentazione fossile, fino ai primi insediamenti umani. Inoltre un altro edificio potrà essere dedicato alle importanti collezioni storiche del Museo Friulano di Storia naturale e ai principali personaggi legati a questa istituzione. In questa parte ci sarà eventualmente spazio anche per reperti particolarmente significativi per la storia dell’istituto (ad esempio la testa di elefante catturato da Italo Balbo). Infine ci saranno due edifici dedicati a mostre temporanee e biblioteca.