Non ci vede più, ma non si arrende e si crea un nuovo lavoro: la storia di Giovanni

Lavoro e disabilità, un caso riuscito.

Era responsabile di negozio ed è diventato specialista di marketing: che c’è di strano, si potrebbe pensare; invece, questa è una storia particolare, una storia di lavoro e disabilità andata a buon fine.

Perché Giovanni è un lavoratore friulano impiegato dal 2015 nella grande distribuzione. Colpito da una serie di distacchi di retina, ha continuato a svolgere le sue mansioni fino al 2018, quando, a causa di alcune complicazioni sopravvenute in seguito a un intervento, è stato dichiarato non idoneo al lavoro. In seguito al pronunciamento della commissione medica gli è stato preservato il posto ma non era più in grado di svolgere la sua attività. “Non ho voluto rassegnarmi – racconta lui -, volevo lavorare, sentirmi utile, continuare a comportarmi normalmente. Con l’impegno personale si possono riuscire a raggiungere grandi traguardi. La mia fortuna è stato il sostegno del datore di lavoro e delle associazioni e volontari”.

Giovanni infatti ottiene inizialmente il sostegno di A.N.Fa.Mi.V. (Associazione Nazionale delle Famiglie delle persone con Minorazioni Visive), che con i propri operatori lo ha accompagnato nell’adattamento alla nuova situazione. “Il percorso educativo ha avuto inizio nel periodo del lockdown – racconta la presidente Edda Calligaris -. Con altri utenti è stato coinvolto in un progetto basato sul volontariato che aveva quale titolo mutuato da una celebre canzone di Gino Paoli:’4 amici al bar’. In questo contesto ha avuto modo di confrontarsi con altre persone che vivevano lo stesso problema della disabilità visiva“.

Il lavoratore viene poi messo in contatto con la Comunità Piergiorgio, che la scorsa estate attiva un progetto specifico a lui dedicato con l’obiettivo di riqualificarne il profilo lavorativo. La consulenza e la formazione si dirigono verso gli strumenti digitali, facendo leva anche sulle approfondite conoscenze del lavoratore della merceologia presente nei vari negozi. In particolare l’ufficio commerciale della catena in cui è impiegato riconosce e valorizza le sue competenze trasversali, puntando sulle capacità gestionali e di reporting.

Attraverso il lavoro dei consulenti dell’Ufficio H della Comunità è stato introdotto l’utilizzo di tecnologia di tipo assistivo (Screen reader, sistema ingrandente e terminale Braille) rendendo possibile l’adattamento di una postazione informatica, la quale permette all’impiegato, ora responsabile dalla scontistica presente nei vari negozi, di fare da punto di raccordo fra la sede centrale e i punti vendita distribuiti sul territorio regionale, raccogliendo dati, strutturando modelli riepilogati, analizzando e rielaborando informazioni da reinviare quasi in tempo reale, interagendo con strumenti di calcolo che richiedono conoscenze informatiche di tipo avanzato.

Grazie alla grande sensibilità e alla capacità intuitiva dimostrata dai responsabili aziendali è stato possibile preservare e riorientare un patrimonio di competenze pregresse di Giovanni, che altrimenti si sarebbero inutilmente perdute. Una eccezione nel panorama contemporaneo, una dimostrazione che facendo squadra ogni risultato è possibile.

“E’ uno dei tanti casi risolti grazie al lavoro e all’esperienza frutto di decenni nella consulenza e nella formazione di persone con disabilità – spiega il presidente della Comunità Aldo Galante -. L’Ufficio H della Comunità Piergiorgio è l’unico centro regionale dedicato agli ausili, operativo dal 1984. Una risorsa indispensabile per il territorio e il collante tra persone con disabilità, associazioni, mondo del lavoro. Questo caso ne è l’esempio più lampante. Invitiamo chiunque a rivolgersi a noi con fiducia”.

L’Assessore Regionale al Lavoro, Formazione e Istruzione Alessia Rosolen ha evidenziato come questo caso di successo “non debba rimanere isolato ma a cui la Regione guarda come a un modello da cui trarre protocolli di inserimento lavorativo continuativi. Il Fvg ha cercato di dare risposte ai lavoratori disabili investendo su educazione collettiva e civiltà e rafforzando la rete dei soggetti che in questa regione si occupano con competenza e continuità di formazione e supporto alle persone con disabilità”.

Oltre a questo progetto, lo scorso anno si sono rivolti all’Ufficio H della Comunità Piergiorgio per una consulenza circa un migliaio di persone fra persone con disabilità, famigliari e operatori del settore. L’Ufficio H è l’unico centro del Friuli Venezia Giulia riconosciuto dalla Regione che provvede a facilitare la quotidianità delle persone con disabilità. All’interno vi lavorano 11 persone specializzate in vari campi di applicazione: terapisti occupazionali, consulenti ausili anche per non vedenti, logopedisti, terapisti della riabilitazione, consulenti informatici ed esperti in comunicazione aumentativa alternata.

La consulenza e il prestito degli ausili riguardano diversi ambiti: dagli ausili tecnici per la vita quotidiana (ad esempio carrozzine, sollevatori, ausili antidecubito), agli ausili informatici (tastiere e mouse speciali oltre che comunicatori), fino al più ampio tema dell’accessibilità degli spazi, con l’organizzazione degli spazi domestici, il superamento delle barriere architettoniche, ausili per la mobilità esterna.

La Comunità Piergiorgio si prende cura anche dell’aspetto formativo di riqualificazione dei lavoratori, organizzando numerosi corsi di formazione professionale fin dal lontano 1999, in particolare dedicati alle persone con disabilità e alle categorie svantaggiate. Nel 2022, all’interno degli spazi di Udine e Caneva di Tolmezzo si sono alternati numerosi corsi che hanno riguardato le competenze informatiche, la grafica, la contabilità, il coding, la gestione del magazzino e le tecniche di valorizzazione dell’area montana. Dei 180 partecipanti in totale, 115 sono persone con disabilità.