A Udine un monumento ricorda la vita spezzata di Lorenzo, morto sul lavoro a 18 anni nell’ultimo giorno di stage

Uno spazio al Parco Moretti dedicato a Lorenzo Parelli.

Una colonna “monca”, simbolo di una vita spezzata: quella di Lorenzo Parelli, il 18enne di Castions di Strada che studiava al Bearzi e che è morto, schiacciato da una putrella, nell’ultimo giorno di stage presso un’azienda di Lauzacco.

Ed è proprio a Lorenzo, alla sua vicenda diventata simbolo della lotta contro le morti sul lavoro, che Udine, su iniziativa dell’Anmil, ha dedicato uno spazio in uno dei parchi più importanti, il Parco Moretti. Oggi, infatti, è stato inaugurato uno spazio in suo ricordo, con una panchina e un cippo “spezzato” in pietra piasentina, sulla cui sommità capeggia un lavoro realizzato dagli allievi della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Sulla colonna è stata incisa una frase del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il segno di Lorenzo è destinato a rimanere nella vita di chi lo ha conosciuto, di chi lo ha amato, di chi ha apprezzato la sua passione”.

Alla cerimonia erano presenti anche i genitori di Lorenzo, Maria Elena Dentesano e Dino Parelli, e la sorella Valentina. “Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo gesto simbolico – ha detto la mamma -, che riteniamo significativo rispetto al valore della vita e al fatto di averne sempre cura“.

“Lo spazio in onore di Lorenzo Parelli inaugurato oggi è il simbolo di una presa di coscienza dell’urgenza del tema della sicurezza negli ambienti di lavoro. La grande cornice che ha racchiuso questo momento porta con sé la volontà condivisa di modificare uno scenario che ad oggi racconta di 3 incidenti mortali al giorno sul posto di lavoro, 1041 nel 2023″ ha detto il sindaco, Alberto Felice De Toni.

“La scomparsa di Lorenzo – ha continuato il sindaco – la cui vita è stata spezzata a 18 anni come spezzata è la colonna che ne porta il ricordo qui al Parco Moretti, continua ad interrogarci sull’esperienza del lavoro e su quella scolastica. Non dimentichiamoci mai che Lorenzo era prima di tutto ancora uno studente. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità; assicurarla è un dovere inderogabile. Il valore del lavoro non può essere associato al rischio”.

“La sicurezza sul lavoro – ha continuato -, si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea. Troppo spesso il lavoro è svilito: è precario, è irregolare, talvolta varca il limite dello sfruttamento. E molto spesso, come nel caso di Lorenzo, non è sicuro. La Carta di Lorenzo è comunque un segno di speranza“.

La mattinata è poi proseguita in Salone del Popolo, presso Palazzo d’Aronco, con la Tavola rotonda “Nel terzo millennio si può ancora tollerare di morire per il lavoro?”, organizzata dalla sede di Udine dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi da lavoro (Anmil), che ha visto la presenza del vicesindaco Alessandro Venanzi a introdurre l’incontro e dell’assessore a Istruzione, Cultura e Università Federico Pirone. Dopo l’Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana in cui nel 2023 si è registrato il maggior incremento di infortuni mortali sul lavoro. Sono stati 12 in più rispetto al 2022.