Malattie rare: a Udine nasce MIRA, il supercomputer che accelera diagnosi e cure

L’intelligenza artificiale per la diagnosi e cura delle malattie rare.

È stata presentata giovedì 26 giugno a Udine MIRA, l’innovativa piattaforma di calcolo ad alte prestazioni alimentata da energia rinnovabile, progettata per rivoluzionare la diagnosi e la gestione delle malattie rare attraverso l’intelligenza artificiale. Il progetto – dal valore complessivo di circa 5 milioni di euro – è guidato da ASUFC in collaborazione con l’Università di Udine, Area Science Park, SISSA, CAFC e beanTech.

Le malattie rare, che colpiscono meno di una persona su 2.000, soffrono spesso di ritardi diagnostici medi che vanno dai 7 ai 10 anni. MIRA mira (è proprio il caso di dirlo) a ridurre drasticamente questi tempi, supportando medici e ricercatori nell’individuazione di patologie complesse attraverso l’analisi di grandi moli di dati clinici e genetici.

L’obiettivo: ridurre il gap diagnostico

“Ci sono pazienti di 50 o 60 anni che hanno ricevuto diagnosi sbagliate“, ha affermato il prof. Maurizio Scarpa, responsabile scientifico del progetto e direttore del Centro di coordinamento regionale per le malattie rare presso ASUFC. “L’intento, con questo tipo di metodologia, è accelerare il processo di diagnosi e cura. Sarà un aiuto per il medico, senza ovviamente sostituirsi al professionista della sanità”.

Cuore del progetto: un supercalcolatore green

Al centro dell’infrastruttura c’è una piattaforma HPC basata su architettura NVIDIA DGX BasePOD, realizzata con il contributo tecnologico di beanTech e ospitata nella centrale idroelettrica Ancona di Udine, interamente alimentata da energia rinnovabile.

“Abbiamo messo a disposizione competenze e infrastrutture all’avanguardia per creare, insieme ai partner, un ecosistema AI sostenibile e pronto per le sfide della medicina del futuro“, ha dichiarato Fabiano Benedetti, CEO & President di beanTech. “Grazie alla collaborazione con NVIDIA, abbiamo realizzato una delle piattaforme di calcolo più avanzate in Italia”.

Il valore strategico per il territorio

A sottolineare il legame tra sostenibilità e innovazione è stato Salvatore Benigno, presidente di CAFC: “In un’armonia perfetta tra natura e tecnologia, Udine si prepara a vivere un futuro all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. Quando la forza pulita dell’acqua incontra il potere della conoscenza, nasce qualcosa di straordinario: una speranza concreta, alimentata ogni giorno da energia rinnovabile e guidata dalla visione di un futuro migliore”.

Collaborazione pubblica e multidisciplinare

MIRA si distingue anche per la collaborazione tra enti pubblici, università e imprese private, un modello virtuoso di sinergia scientifica e tecnologica. “Un progetto strategico sia per gli obiettivi scientifici che persegue, sia per la virtuosa collaborazione tra i partner – ha sottolineato Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park -. Il progetto MIRA ci permette di rafforzare la collaborazione con gli operatori del settore salute e di contribuire, grazie alle nostre competenze, all’analisi e alla diagnosi delle malattie rare“.

Le potenzialità dell’AI per la salute

Oltre a ridurre i tempi di diagnosi, MIRA è pensata per personalizzare i trattamenti in base alle caratteristiche genetiche e cliniche del paziente; accelerare la ricerca su nuove terapie grazie all’analisi di dataset clinici; supportare pazienti e famiglie con strumenti digitali intelligenti, come app e chatbot.

La giornata si è conclusa con una sessione scientifica, alla presenza dei partner del progetto, dei rappresentanti del Cluster Scienze della Vita FVG e del dott. Stefano Vettorazzi della Commissione europea (DG SANTE – B3 Unit), a conferma del respiro internazionale e strategico dell’iniziativa.