Trovati morti a Udine: “Una tragedia che deve far riflettere la città”

Il ritrovamento di due uomini morti in un edificio abbandonato di via Bariglaria, alla periferia di Udine, ha scosso profondamente la città e sollevato interrogativi drammatici sulla capacità del sistema sociale e istituzionale di intercettare situazioni di estrema marginalità. Le due vittime, uomini senza fissa dimora secondo le prime ricostruzioni, sarebbero morti in circostanze ancora da chiarire, ma gli elementi raccolti finora sembrano indicare una situazione di grave marginalità e abbandono sociale.

Il sindaco De Toni: “Due morti che ci colpiscono profondamente”.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha espresso profondo dolore per l’accaduto, sottolineando come episodi di questo tipo rappresentino un campanello d’allarme per l’intera comunità. “Il ritrovamento dei corpi di via Bariglaria, qualora venisse confermata l’ipotesi di una morte dovuta ad una grave emarginazione, ci colpisce profondamente e dimostra che esistono ancora situazioni di fragilità, dovuti a pesanti problematiche – sociali, psichiche, di dipendenza – che sfuggono o non possono essere intercettate dalla rete dei servizi”.

Il sindaco ha ricordato come, negli ultimi mesi, l’amministrazione comunale abbia rafforzato le misure a sostegno delle persone vulnerabili, collaborando attivamente con il terzo settore per ampliare gli strumenti di intervento. Ma ha anche lanciato un appello alla corresponsabilità: “Negli ultimi mesi abbiamo rafforzato in modo deciso il sistema di interventi rivolti alle persone più vulnerabili, ampliando le risposte già attive e introducendo nuovi strumenti con il terzo settore. È un impegno che riguarda non solo il Comune, ma l’intero sistema istituzionale e sociale, perché nessuno da solo può affrontare un fenomeno così complesso”,.

L’arcivescovo di Udine: “Saper ascoltare il grido degli ultimi”

Parole accorate sono giunte anche dall’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, che ha voluto affidare le anime dei due uomini alla misericordia di Dio, ma soprattutto ha rivolto un monito alla città: “La notizia del rinvenimento delle salme di due uomini in un casolare abbandonato nella periferia di Udine riempie di tristezza e interroga la comunità civile ed ecclesiale sulla capacità di ascoltare il grido degli ultimi. Affido l’anima dei due defunti alla misericordia di Dio”.

“L’attenzione verso chi è nel bisogno non può essere delegata soltanto a chi si occupa di accoglienza in condizioni di emergenza, ma deve innervare le comunità cristiane e civili, il tessuto associativo, le realtà ecclesiali, i singoli cittadini e cittadine. Come ha ricordato il compianto Papa Francesco, ‘siamo tutti fratelli e sorelle’ (cfr. Francesco, Fratelli tutti, n. 128): alla luce del triste episodio odierno, questa affermazione prende carne e diventa concreta, ci pone una serie di sfide che ci smuovono, ci obbligano ad assumere nuove prospettive e a sviluppare nuove risposte” (ivi).

“Il cammino di Avvento che ci apprestiamo a iniziare, in vista del Santo Natale, apra gli occhi di tutti alle necessità di questi fratelli e sorelle più bisognosi che, nell’invisibilità, abitano la nostra stessa città”.