Gestione delle emergenze, a Udine i cittadini co-progettano strumenti di sicurezza

Udine si prepara a diventare un punto di riferimento europeo nella gestione delle emergenze con l’avvio del primo tavolo di co-progettazione del progetto SONAR-CITIES, finanziato dal programma Horizon dell’Unione Europea. L’incontro, coordinato dall’Università di Udine, si terrà giovedì 11 dicembre e segna l’inizio di un percorso triennale volto a rendere le città più resilienti e preparate di fronte a disastri e crisi.

L’iniziativa punta a sviluppare strumenti di comunicazione inclusivi e accessibili, essenziali affinché l’informazione arrivi efficacemente anche alle persone in condizioni di vulnerabilità. Il tavolo riunirà per la prima volta istituzioni chiave – tra cui Protezione Civile FVG, Prefettura, Comune di Udine, Vigili del Fuoco e Croce Rossa – insieme ad associazioni che supportano persone vulnerabili, come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Caritas e realtà dedicate all’autismo e alla disabilità.

L’obiettivo principale del primo incontro sarà identificare le lacune e i bisogni prioritari per migliorare l’accessibilità dell’informazione e aumentare la consapevolezza del rischio nella comunità. L’avvio del tavolo friulano assume un significato particolare anche alla luce del cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli del 1976, che rimane un monito sulla necessità di investire nella preparazione e nella collaborazione tra istituzioni e cittadini.

“La preparazione al rischio non può esaurirsi in un lavoro tecnico svolto esclusivamente nei contesti istituzionali – ha sottolineato Manuela Farinosi, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’ateneo friulano e responsabile scientifica per l’Italia del progetto – Per essere davvero efficace deve valorizzare le conoscenze delle comunità, l’esperienza diretta delle persone vulnerabili e il contributo di chi opera quotidianamente sul territorio. La co-progettazione ci consente di costruire strumenti più accurati, inclusivi e realmente utili in fase di prevenzione e risposta”.

Il progetto, coordinato dall’Istituto Pasteur di Parigi, coinvolge sei città europee – Udine, Lubiana, Groningen, Stoccolma, Vienna e Zagabria – e punta a un approccio partecipativo, passando dal “progettare per i cittadini” al “progettare con i cittadini”.

Tra dicembre 2025 e giugno 2027 sono previsti cinque incontri del tavolo di co-progettazione di Udine, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni concrete: piani personalizzati di preparazione al rischio per persone vulnerabili, linee guida per una comunicazione inclusiva, sistemi di allerta accessibili e percorsi formativi dedicati.