Viti più forti, meno malattie: il progetto friulano vince il premio giovani innovatori

Giovanni Del Frari e Martina Lucci del progetto 'Microbes to the rescue'

Premiato il progetto per ottenere viti più resistenti.

Una tecnologia capace di salvare le giovani viti riducendone mortalità e malattie: è questa l’idea alla base di “Microbes to the Rescue”, il progetto dell’Università di Udine che si è aggiudicato il premio “Young Entrepreneur Program” al Premio nazionale per l’innovazione (PNI), la più importante competizione italiana dedicata alle startup nate dalla ricerca accademica.

Il riconoscimento, assegnato nella finale di Ferrara dove hanno gareggiato 76 progetti provenienti da 18 regioni, offre ai vincitori una borsa di studio per una settimana immersiva nell’ecosistema dell’innovazione francese, con visita al salone Vivatech di Parigi e ai centri innovativi di Pépite. Il team friulano – composto da Giovanni Del Frari, Martina Lucci e Pietro Bianco – aveva già brillato alla Start Cup Udine, aggiudicandosi il premio internazionale Across, che prevede una visita di studio all’Università di Perpignan.

Cosa fa il progetto vincitore

“Microbes to the rescue” sviluppa una tecnologia per ridurre la mortalità e aumentare la resistenza delle barbatelle di vite. Il problema è grave: la mortalità può superare il 50% in certe combinazioni portinnesto/varietà, e oltre il 90% delle barbatelle prodotte risulta infetto. La soluzione proposta dal progetto è un consorzio microbico composto da decine di microrganismi isolati da viti selvatiche.

Applicato al momento dell’innesto il consorzio riduce fino al 75% l’abbondanza del principale patogeno, diminuendo i sintomi fino al 65%. In alcune varietà la mortalità delle barbatelle è dimezzata e la crescita vegetativa raddoppiata. L’impatto è duplice. Economico, perché riduce i costi di produzione e migliora la sopravvivenza delle barbatelle. Ambientale, perché è in linea con le direttive dell’Unione europea per ridurre la chimica in agricoltura e le emissioni di anidride carbonica.

L’Ateneo: “Una vetrina importante”

“Il Premio nazionale per l’innovazione – sottolinea Giovanni Cortella, delegato al trasferimento tecnologico dell’Università di Udine – è una vetrina importante per i nostri progetti, che quest’anno hanno partecipato con quattro idee solide nel settore Cleantech & Energy. È il risultato dell’impegno di studenti, docenti e delle iniziative dell’Ateneo per valorizzare la ricerca”. Alla finale PNI erano selezionati anche Agrichange, Grel e Fungi Fiber Digest, anch’essi espressione dell’Università di Udine.