Agente investito durante i rilievi sull’A23, la polizia ricorda Maurizio Tuscano

La cerimonia in ricordo di Maurizio Tuscano.

“Non podin smentea, no vin voe di smentea”: con questa toccante frase in Friulano letta dai colleghi di Maurizio Tuscano si è conclusa la messa domenicale nel Duomo di Venzone in ricordo del Vice Sovrintendente della Polizia Stradale di Amaro, vittima del dovere, che proprio un anno fa, durante i rilievi di un incidente stradale all’alba dell’11 dicembre, lungo l’autostrada Alpe Adria, veniva investito perdendo tragicamente la vita.

Una cerimonia intima, familiare che la Polizia di Stato ha condiviso con la famiglia di Maurizio e con i fedeli della cittadina friulana, adagiata lungo i pendii delle prealpi Giulie, ieri innevate quasi a volere fare da palcoscenico a questo toccante momento.

Durante l’omelia, don Roberto Bertossi si è più volte soffermato sul valore dell’esempio, l’esempio che trascina il fedele negli inevitabili dubbi della fede e l’esempio che una vita dedita la lavoro, alla famiglia nella sua sana semplicità, ispira i colleghi di Maurizio e li rasserena nonostante il dolore della perdita.

Al termine della Santa Messa il Dirigente della Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia ha omaggiato i familiari di Maurizio con la pergamena di intitolazione al Vice Sovrintendente Maurizio Tuscano vittima del dovere della Caserma della Sottosezione Polizia Stradale di Amaro, non dopo aver ringraziato Don Roberto per aver ospitato il ricordo del collega all’interno della celebrazione.   

La mattinata era iniziata con la deposizione di un omaggio floreale direttamente inviato dal capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini, presso il piccolo cimitero cittadino dove riposa Maurizio.