Due giovani in parapendio scomparsi sulle montagne, ma è un falso allarme

Tanta paura per il padre di uno dei due ragazzi.

Nel pomeriggio di ieri, la stazione di Forni Avoltri del Soccorso alpino e speleologico è stata impegnata fino alle 21 per cercare un parapendista triestino, di cui era stata segnalata l’irrintracciabilità dal padre.

La squadra di Forni è stata allertata dalla Sala operativa regionale emergenza sanitaria intorno alle 17.45, poco dopo aver concluso un piccolo intervento al rifugio Marinelli, dove una donna di Tricesimo del 1986 non riusciva a camminare per dolori ad una gamba ed è stata portata a valle con il mezzo del Soccorso.

Poco dopo, i soccorritori, assieme a quelli della Guardia di finanza, si sono attivati per iniziare le ricerche del parapendista che risultava disperso. A chiamare il 112 era stato il padre del ragazzo, che diceva di averne seguito l’evoluzione di volo tramite un programma apposito di tracciatura fino in alta val Pesarina e fino alle 15.30, orario in cui aveva ricevuto l’ultimo segnale.

L’uomo non riusciva, inoltre, a raggiungere nemmeno il telefono cellulare del figlio. Dopo aver allertato l’elicottero della Protezione civile per iniziare le perlustrazioni dall’alto e cercare tracce di una vela verde e rossa, i soccorritori hanno cercato di precisare meglio le coordinate del punto in cui il ragazo poteva essere scomparso,tramite un altro programma di ricerca. 

Si sono messi in contatto con il tecnico di soccorso che fornisce supporto ai campionati mondiali di deltaplano presso l’ufficio gare a Tolmezzo e hanno appreso, da un confronto di dati, che i parapendii erano due e che il compagno di volo del ragazzo aveva comunicato un atterraggio a Sella Ciampigotto (Belluno).

Con una telefonata ai gestori del rifugio Tenente Fabbro si è appreso, infatti, che i due ragazzi si erano fermati al rifugio e avevano comunicato che si sarebbero fermati a dormire a Casera Mimoias. A quel punto una squadra è stata inviata lì dal campo base di Pesariis, facendo contemporaneamente ponte radio con il rifugio De Gasperi. 

I giovani sono stati rintracciati nei pressi della Casera e ovviamente son caduti dalle nuvole avendo previsto il bivacco. Di certo si sarebbe arrivati ad una soluzione più diretta se nella zona ci fosse una maggiore copertura telefonica. Fondamentale è stata la concomitanza dei mondiali di deltaplano e l’appoggio fornito dal tecnico del soccorso alpino ivi presente, oltre ai rifugisti e alla disponibilità della Protezione civile il cui elicottero ha sorvolato in ricerca per quasi un’ora.

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