Maltempo in Friuli: due i morti nella frana a Brazzano di Cormons.
L’ondata di maltempo che ha colpito il Friuli lascia un pesante bilancio, con due vittime causate dalla frana che ha travolto un’abitazione a Cormons. È stato recuperato nella notte il corpo di Guerrina Skocaj, 83 anni, la donna rimasta dispersa dopo la frana che ieri mattina ha travolto la sua abitazione a Brazzano, frazione di Cormons. L’operazione è stata condotta dai Vigili del fuoco, che già in precedenza avevano individuato il corpo, senza però poter intervenire subito a causa delle condizioni meteo avverse.
Il cadavere era stato localizzato poco dopo le 22, ma le squadre di soccorso avevano dovuto sospendere il recupero per il forte maltempo, che rendeva troppo rischioso lavorare sul pendio instabile e minacciava nuovi cedimenti. Solo quando la situazione lo ha permesso, pochi minuti prima di mezzanotte, i soccorritori hanno potuto completare l’intervento.
Nelle ore precedenti era stato recuperato anche il corpo dell’altra vittima, un cittadino tedesco di 32 anni, Quirin Kuhnert, anch’egli travolto dal crollo dell’abitazione. Le autorità confermano che non risultano altre persone disperse. Secondo le prime ricostruzioni, il 32enne sarebbe stato travolto dalla frana mentre cercava di aiutare la signora Skocaj a scappare con una scala. Un tentativo di soccorso portato avanti con un altro giovane, anch’egli travolto ma estratto vivo dal fango.
Chi erano le vittime.
Originario della Baviera, Quirin Kuhnert aveva costruito negli anni un legame profondo con il Collio e con Brazzano, dove trascorreva le vacanze da oltre vent’anni. Tanto forte era il suo attaccamento al territorio da spingerlo, all’inizio del 2025, a investire in un progetto locale: la riapertura dello storico negozio di ortofrutta di Antonio “Toni” Bon, trasformato in un bar-alimentari con cucina. Un’iniziativa che, raccontano i residenti, aveva riportato entusiasmo nel borgo.
Guerrina Skocaj, 83 anni, invece, era originaria del borgo ed era una figura molto conosciuta nella comunità. Prima della pensione aveva lavorato per decenni al Cotonificio di Gorizia. Considerata una donna gentile e disponibile, la sua grande passione era il canto: faceva parte del coro parrocchiale di Brazzano, che anima le celebrazioni nella chiesa di San Lorenzo, a pochissimi metri dal punto in cui si è verificato il disastro. Vedova da molti anni, lascia il figlio Mauro, che ieri mattina era sul luogo della tragedia.




