Brazzano, terreno instabile e rischio di una nuova frana: slitta il rientro a casa per una trentina di residenti

L'assessore Riccardi con il capo Dipartimento Ciciliano

Le analisi dopo la frana di Brazzano confermano l’instabilità di 13mila metri cubi di terreno.

Il fronte franoso ancora attivo minaccia diverse abitazioni nel territorio comunale di Cormons, dove la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha identificato una situazione di rischio per circa 13mila metri cubi di materiale instabile. Le ultime analisi tecniche hanno portato alla definizione di tre zone di pericolo, con l’evacuazione temporanea di 24 residenti e la necessità di un presidio prolungato per altri nove.

“Una parte significativa del materiale instabile potrebbe, in determinate condizioni, fuoriuscire dal tracciato naturale e riversarsi sulle abitazioni: nell’area di possibile impatto ricadono 24 residenti, che dovranno essere tutelati per il periodo – stimato in circa tre mesi – necessario alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza. L’area rossa, che interessa ulteriori nove persone, richiederà invece tempi più lunghi per gli interventi definitivi”.

Lo ha dichiarato oggi a Cormons l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi, il quale – insieme al sindaco Roberto Felcaro – ha annunciato i nuovi provvedimenti adottati a seguito delle analisi condotte dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia nell’area interessata dalla frana.

Le analisi.

Secondo gli approfondimenti tecnici, il rischio potenziale riguarda complessivamente circa 13mila metri cubi di materiale che potrebbe mobilizzarsi e investire la zona sottostante.

Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, si delineano pertanto tre ambiti di rischio: una prima area interdetta per un periodo prolungato, una seconda non fruibile per un arco temporale più contenuto e una terza che potrà gradualmente tornare alla normalità, i cui residenti – circa 50 persone – vengono autorizzati a rientrare nelle proprie abitazioni. Tale scelta è determinata dalla presenza di variabili che al momento non possono essere definite con precisione e che mantengono la situazione in costante evoluzione.

Ristori e alloggi per chi dovrà lasciare le proprie case.

Per quanto riguarda l’assistenza ai cittadini che dovranno lasciare temporaneamente le proprie case, verranno predisposti adeguati ristori tramite la Protezione civile, che metterà a disposizione anche soluzioni di accoglienza alberghiera a proprio carico.

Riccardi, ribadendo la priorità assoluta della sicurezza degli abitanti, ha concluso evidenziando che dall’evoluzione dei modelli analizzati nelle ultime ore dalla Protezione civile regionale emerge come il fenomeno franoso responsabile dei danni non abbia ancora esaurito il proprio corso. Permangono quindi condizioni di potenziale pericolo, soprattutto in caso di ulteriori precipitazioni, seppur con intensità prevedibilmente più contenuta rispetto a quelle registrate domenica e lunedì scorsi.