La famiglia, il lavoro e la tragedia a Codroipo: chi sono Elisabetta e Paolo

Chi sono Elisabetta Molaro e Paolo Castellani.

“Una famiglia tranquilla, normale, come tante altre. Addirittura, dall’esterno sembrava una famiglia felice”, queste le parole di una vicina di casa dell’abitazione di via delle Acacie 5, a Codroipo dove, questa notte è avvenuta l’orribile tragedia.

L’ennesimo femminicidio, un fenomeno in crescita nella nostra regione, che si espande anche in tutta la penisola. Le motivazioni di questi gesti estremi sembrano ricondurre spesso ad un comune denominatore: separazioni, gelosia, difficoltà ad accettare situazioni di cambiamento all’interno della coppia.


Paolo Castellani, operaio di 44 anni, ha tolto la vita alla moglie, Elisabetta Molaro, di 40, all’interno della loro abitazione, mentre le figlie, di 5 e 8 anni, dormivano all’interno delle loro camerette. A dare l’allarme è stato proprio l’uomo che, verso le 2 di notte, ha chiamato il 112 per allertare le forze dell’ordine. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato la Molaro priva di vita, con numerose ferite di arma da taglio. Assicurata l’incolumità delle figlie, che non si sono accorte di nulla, gli agenti di sono mobilitati alla ricerca dell’uomo, trovato a qualche centinaio di metri, nelle campagne, mentre vagava con gli abiti ancora sporchi di sangue, in stato confusionale. L’arma del delitto, un coltello, è stata rinvenuta lungo un corso d’acqua poco distante.

“Queste situazioni di cronaca denotano un quadro generale inspiegabile. I fattori esterni scatenanti, al giorno d’oggi, sono molteplici e dovrebbero fare accendere una ‘spia rossa’ nella testa delle persone. Spesso, per le motivazioni più disparate, viene destabilizzato un equilibrio solido nelle famiglie e questo comporta a fare si che si rompano degli ingranaggi all’interno del nucleo familiare. Queste tragedie sono sempre più frequenti e dovremmo davvero chiederci se non fosse stato possibile intervenire e prevenire sotto ad altri punti di vista”, commenta Graziano Ganzit, assessore alle attività produttive, turismo e politiche comunitarie del paese.

Intanto, la comunità di Codroipo, ancora scioccata per la tragedia non riesce a capacitarsi dell’accaduto, in quanto, nulla aveva fatto presagire un gesto così estremo. “Conoscevo Paolo, perché eravamo compagni di classe alle medie. Ogni tanto, ci si incontrava per caso in piazza a Codroipo e si parlava della vita in generale, è sempre stata una persona equilibrata, tranquilla come al solito. Quando lo vedevo insieme alla moglie e i bambini erano una bella coppia anche se negli ultimi tempi non lo vedevo più. L’ultima volta che l’ho visto, era ad un battesimo, nel 2021 in primavera, in un locale della zona e ci eravamo parlati. Mi aveva confidato che era un po’ triste, perché aveva dei dissidi con i suoi genitori e suo fratello, poi non l’ho più visto”, racconta, sconcertato, un amico ed ex compagno di classe delle scuole medie.

Lo stesso sgomento traspare dalle parole di Andrea Nadalini, noto ristoratore dei bar “Da Teto” e “Alla colomba” di Codroipo: “Era una famiglia modello, originari entrambi di Codroipo. La comunità è scossa ed incredula, in quanto non ci sono mai state avvisaglie. Il pensiero va alle due bimbe, vittime inconsapevoli di questa assurda tragedia”.

Durante il periodo della pandemia, Elisabetta aveva continuato a lavorare, mentre il marito si occupava scrupolosamente di tutte le mansioni casalinghe, per fare in modo che, al suo rientro, la moglie trovasse tutto perfetto. L’uomo, amante dello sport da sempre, era solito recarsi, il sabato dopo aver portato la figlia maggiore a scuola, al bar del paese, per un caffé, ed è proprio lì che, anche sabato scorso, un’amica di famiglia lo ha incontrato. “Mi era sembrato tranquillo e pacato come al solito, nel suo volto solo un po’ di tristezza quando aveva confidato di essere costretto a vendere la sua amata moto, perché doveva risolvere alcuni problemi”. Problemi che, a quanto pare, negli ultimi tempi erano diventati dei veri e propri macigni che avevano creato un’enorme varco tra Castellani e la sua famiglia. “Da parecchio tempo non permetteva ai suoi genitori e a suo fratello Andrea di vedere le due nipotine”, prosegue la donna. Eppure, con il fratello, lavorò per diversi anni in una ditta di autoricambi auto di Codroipo, per poi spostarsi alla “Pontebbana Autoveicoli “, del medesimo paese.

Vent’anni fa, circa, prima di sposarsi con Elisabetta, l‘uomo si ammalò di tumore, che sconfisse totalmente, ma questo non fece altro che rafforzare il loro legame. Negli ultimi tempi, probabilmente questa morbosità da parte dell’uomo, divenne insostenibile. Non avendo più rapporti con la famiglia di origine, evidentemente la moglie era diventata il fulcro di tutto il suo mondo. “Ho incontrato Elisabetta qualche giorno fa, in un negozio di abbigliamento per bambini, qua in paese”, racconta una delle più care amiche, ” stava acquistando delle ciabattine da spiaggia per la figlia minore. Abbiamo fatto due chiacchiere, mi è sembrata tutto sommato tranquilla, forse un po’ ombrosa, ma la fretta non ci ha permesso di interagire per confidarci, come eravamo solite fare”, conclude.