Granate a presunta carica chimica ritrovate in Fvg, scende in campo l’esercito

Le operazioni di messa in sicurezza di alcuni ordigni bellici ritrovati in Fvg.

Ieri mattina gli specialisti del  3° Reggimento Guastatori di Udine, allertati dalle Prefetture di Udine, Gorizia e Trieste sono intervenuti in tre distinti interventi di messa in sicurezza, inertizzazione e distruzione di residuati bellici a presunto caricamento chimico risalenti al primo conflitto mondiale.

Il team C.M.D. (Conventional Munition Disposal) della caserma Berghinz di Udine, accompagnati dalle locali stazioni dei Carabinieri competenti per territorio, si è recato nei comuni di Udine, Doberdò del Lago e Duino Aurisina dove è stata segnalata la presenza di ordigni bellici inesplosi ancora attivi. Si trattava di 3 granate di artiglieria “a presunto caricamento chimico” calibro 75, 149 e 210 e di due granate di artiglieria calibro 75 mm H.E. (High Explosive – alto esplosivo) tutte di nazionalità italiana e risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

Quelli di oggi sono stati degli interventi di bonifica definiti tecnicamente “complessi” in quanto si trattava di operare in sicurezza, sia per le persone che per l’ambiente, su ordigni a presunto caricamento chimico che comportano l’intervento di ulteriori team di personale specializzato del Centro Tecnico Interforze per la Difesa N.B.C. (Nucleare Biologico e Chimico) di Civitavecchia, unico ente nazionale autorizzato a intervenire su ordigni a caricamento chimico. Dopo alcune ore di delicate operazioni tramite apposite attrezzature di ultima generazione gli specialisti dell’Esercito hanno completato con successo la demilitarizzazione delle granate a presunto caricamento chimico.

Successivamente i guastatori del Terzo Reggimento hanno trasportato le due granate di artiglieria calibro 75 mm H.E. (High Explosive – alto esplosivo) in un luogo idoneo al brillamento, nel greto del fiume Torre nel comune di Medea, dove nel frattempo una macchina militare movimento terra, aveva predisposto una buca, in gergo militare detta “fornello”, all’interno della quale, con l’innesco di altro esplosivo militare, nel pomeriggio sono state definitivamente neutralizzate. La zona interessata al brillamento è stata successivamente bonificata. Fondamentale è stato il supporto della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia e della Croce Rossa militare.

E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

Il 3° Reggimento Guastatori di Udine è un’unità operativa, inquadrata nella Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, incaricata di bonificare il territorio del Friuli Venezia Giulia e delle province di Treviso e Belluno dai residuati bellici dei due conflitti mondiali ancora esistenti. L’Esercito, grazie alla flessibilità dei  reparti del genio, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d’intervenire nei casi di pubbliche calamità e utilità, in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale.