L’incidente costato la vita a Kulwinder Kumar: disposta la perizia cinematica per ricostruire la dinamica dello scontro.
Si terrà giovedì 14 novembre, alle ore 9, presso gli uffici della Sezione di Polizia Giudiziaria di Udine, l’incarico per la perizia cinematica disposta dalla Procura della Repubblica di Udine nell’ambito del procedimento penale per il tragico incidente costato la vita a Kulwinder Kumar, il quarantaseienne cittadino indiano travolto e ucciso mentre si recava al lavoro in bicicletta sul Ponte della Delizia, tra Codroipo e Casarsa della Delizia, la mattina del 27 ottobre scorso.
Il consulente tecnico nominato dalla Procura è l’ingegnere Marco Pozzati, che avrà il compito di ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’impatto e le condotte di guida coinvolte. Per la famiglia, l’avvocato Elisabetta Zuliani del Foro di Udine, legale dei congiunti, ha depositato la nomina dell’ing. Iuri Collinassi, messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., che si confronterà con il dipartimento tecnico interno di ingegneria forense della società per l’analisi e la valutazione dei risultati.
L’indagato resta in carcere.
Come riportato nell’atto del Pubblico Ministero dott.ssa Maria Caterina Pace, l’indagato, attualmente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere presso la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia, è accusato di aver, “circolando alla guida dell’autocarro sulla SS13, giunto in prossimità del km 100+300, per colpa consistita in negligenza, imperizia e imprudenza nonché in violazione di plurime norme del Codice della Strada, cagionato un incidente stradale travolgendo il velocipede a pedalata assistita marca Esperia Torpado Afrodite Comfort condotto da Kulwinder Kumar, che percorreva la medesima strada e il medesimo senso di marcia, il quale, a causa dell’urto, cadeva a terra subendo lesioni gravissime che ne determinavano l’immediato decesso”.
Nell’atto si legge inoltre che l’uomo, dopo l’impatto, “non ottemperava all’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza” alla vittima, ma “si allontanava dal luogo dell’urto con la bicicletta incastrata tra le ruote posteriori destre dell’autocarro, per poi, appena disponibile un’area di sosta, rimuoverla e disfarsene gettandola all’interno di un pozzo nel tentativo di occultarla, venendo ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate nell’area di pertinenza”.




