Marco Paolo Filippin, l’ex tronista di Uomini e donne, condannato per bancarotta e truffa.
Dalla televisione ai tribunali, la parabola di Marco Paolo Filippin, ex tronista di Uomini e donne si chiude – almeno per ora – con una condanna pesantissima per bancarotta e truffa: 11 anni e 9 mesi di reclusione. Il 62enne originario di Artegna, noto al grande pubblico per aver partecipato come tronista al programma “Uomini e Donne” nella stagione 2007-2008, è stato ritenuto colpevole dal tribunale collegiale di Pordenone di bancarotta fraudolenta e documentale, oltre che di truffa contrattuale aggravata.
La sentenza arriva al termine di un processo incentrato sul fallimento della Fabbriche Riunite srl, società di arredamento di cui Filippin è stato amministratore unico per un breve ma cruciale periodo nel 2019. A giudicare il caso è stato il collegio presieduto dal giudice Eugenio Pergola, mentre l’accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Federico Baldo.
Il meccanismo della truffa
Secondo la ricostruzione della Procura, Filippin avrebbe promesso la vendita di mobili a prezzi vantaggiosi, pur sapendo che l’azienda non era più in grado di garantire né l’approvvigionamento né la consegna dei prodotti. L’imputato avrebbe così indotto decine di clienti a sottoscrivere contratti d’acquisto facendo leva sull’apparente solidità della società.
Il danno complessivo stimato dalle vittime ammonta a oltre 449.000 euro. Le truffe contestate e riconosciute dal tribunale sono 41 su 58, e le persone offese risiedono in otto province del Friuli Venezia Giulia e del Veneto: Pordenone, Trieste, Gorizia, Udine, Belluno, Treviso, Venezia e Padova. Di queste, solo una piccola parte – tra cui Federconsumatori e Codacons – si è costituita parte civile.
Bancarotta e gestione contabile
Il fallimento della Fabbriche Riunite srl risale al 17 maggio 2019, ma secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore Raffaele Tito, l’azienda versava in stato di dissesto già dal 2016. La Procura ha attribuito a Filippin un ruolo determinante nella distrazione di fondi aziendali, quantificati in 280.000 euro, oltre a una gestione contabile giudicata frammentaria e manipolata con registrazioni false.
Insieme a Filippin, a processo anche Paola Francovich, amministratrice dell’azienda prima di lui. Per lei è arrivata una condanna più lieve: 2 anni con pena sospesa per bancarotta fraudolenta semplice, mentre è stata assolta dall’accusa di bancarotta documentale.
Le reazioni
L’avvocato di Filippin, ha già annunciato l’intenzione di valutare il ricorso in appello, giudicando la pena inflitta sproporzionata rispetto alla richiesta dell’accusa, che si era fermata a 8 anni e 8 mesi.