Morto sul lavoro, la Procura di Pordenone indaga quattro persone

Il tragico incidente sul lavoro costato la vita a Michele Davanzo

Capire cosa è successo al loro caro, sapere perché lunedì mattina, come ogni giorno, è uscito di casa, quella casa dove abitavano da sempre tutti insieme, a Trezze di Musile di Piave, per andare al lavoro e la sera non è più tornato.

E’ questo che chiedono innanzitutto i genitori e il fratello di Michele Davanzo dall’inchiesta aperta dal Pubblico Ministero della Procura di Pordenone, dottoressa Monica Carraturo, sull’ennesima tragedia sul lavoro costata la vita, a soli quarant’anni, il 6 marzo, all’operaio specializzato che stava effettuando un intervento di manutenzione dell’impianto di climatizzazione: com’è tristemente noto, il lavoratore è caduto da un’altezza di oltre quattro metri dall’impalcatura su cui stava operando in quota, battendo la testa.

Nell’ambito del procedimento penale per omicidio colposo aperto dal Sostituto Procuratore sono state inscritte nel registro degli indagati quattro persone, in primis i legali rappresentanti delle due aziende coinvolte, il datore di lavoro della vittima, amministratore unico dell’impresa per la quale Davanzo lavorava da oltre vent’anni come “frigorista”, e l’amministratore delegato della società a cui fa capo l’azienda vitivinicola dove si è consumata la tragedia, oltre a M. D., 51 anni, e M. B., di quarant’anni.

Un atto anche dovuto, quello del magistrato, per dare loro modo di nominare eventuali consulenti tecnici di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili che saranno disposti, a cominciare dall’autopsia per accertare le esatte cause della morte, fissata per la mattinata di lunedì 13 marzo: l’incarico sarà conferito alle ore 10 presso il Norm di Portogruaro al medico legale Antonello Cirnelli, che poi procederà subito a seguire con l’esame presso la cella mortuaria dell’ospedale di Portogruaro.

Un accertamento fondamentale dal quale dovrebbero arrivare le prime risposte alla famiglia del lavoratore, che per fare piena luce sui fatti e su eventuali responsabilità legate al mancato rispetto delle norme antinfortunistiche, e per essere assistita in tutto l’iter, attraverso il responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Il dottor Cirnelli dovrà confermare se il decesso sia in nesso di causa con la caduta dal trabattello, escludendo che Davanzo possa essere stato colto prima da malore, eventualità remota dato che Michele non soffriva di alcuna particolare patologia pregressa, e stabilire, tra le altre cose, se la presenza di un parapetto sul ponte mobile avrebbe potuto impedire il tragico epilogo. Una volta ultimate le operazioni peritali, l’autorità giudiziaria darà il nulla osta per la sepoltura e i familiari di Michele Davanzo la settimana prossima potranno finalmente fissare la data dei funerali.