Puzzer va all’Onu a denunciare i fatti di Trieste, ma il viaggio è un flop

Il viaggio senza successo del portuale Puzzer all’Onu.

Era andato, con fiducia, a Ginevra per far valere le ragioni sue e di chi protesta contro l’introduzione del Green Pass. Ma il suo viaggio nel quartier generale dell’Onu si è rivelato un insuccesso.

Stefano Puzzer, il leader dei portuali e del movimento “La gente come noi – Fvg”, ieri si è visto sbattere le porte in faccia. Era andato in Svizzera per denunciare i fatti accaduti nel porto di Trieste, al molo 4, ma anche del suo Daspo urbano, ricevuto a Roma.

Si è messo pazientemente in attesa fuori dalla sede, con le “solite” sedie già viste in altre manifestazioni, ma ha aspettato invano. Come lui stesso ha raccontato con “incazzatura e determinazione”, è stato fatto girare da un ufficio all’altro, senza riuscire a protocollare la documentazione e le foto.

“È iniziato un giro di un circo di 5 palazzi, dove ogni volta qualche funzionario ci diceva dove andare a protocollare le carte – ha detto Puzzer -, finché uno di questi ci ha dato un appuntamento alle 15 e ci ha fatto capire ciò che non avrei mai creduto, e cioè che questa organizzazione è una scatola vuota che non si occupa di questi problemi. Non è stato possibile protocollare nulla. Al momento ero deluso, ma non bisogna mollare e andiamo avanti“. Al leader dei portuali non è rimasto altro che girare la macchina e tornare in Friuli Venezia Giulia.