Ricercato in tutta Europa per una lunga scia di furti, si nascondeva in Friuli

Il 26enne ha provato a mostrare un documento falso, ma stavolta non è riuscito ad evitare l’arresto: era ricercato in tutta Europa.

Si nascondeva da alcuni mesi a San Giorgio della Richinvelda, M.B., il 26enne rumeno che i Tribunali delle città di Iasi e di Galati stavano cercando perché condannato a scontare 7 anni e 10 mesi di reclusione per numerosi furti in abitazione e su autovetture, commessi in Romania tra il 2020 e il 2021. Quando nel 2023 sono state emesse le condanne a suo carico, il giovane ha lasciato la terra natale ed è fuggito all’estero, costringendo le autorità rumene ad emettere ben due mandati d’arresto europei (MAE) per rintracciarlo.

Le ricerche in Italia.

Ricercato in tutta Europa, alla fine, ad assicurarlo alla giustizia sono stati i Carabinieri della squadra “catturandi” del Nucleo Investigativo di Pordenone, che, da circa un mese, si erano messi alla sua ricerca, dopo che, dall’analisi della sua storia personale erano emersi alcuni recenti contatti con il pordenonese.

L’uomo, che faceva uso di diversi nomi falsi per eludere i controlli, era stato avvistato nel 2024 in Calabria e in Basilicata e, a gennaio 2025, controllato a Cosenza, ma non riconosciuto. Dopo giorni di appostamenti, il 26enne è stato infine individuato a San Giorgio della Richinvelda, presso l’abitazione di alcuni connazionali e, ieri mattina, arrestato. Ad incastrarlo è stato un tatuaggio sul collo.

Il documento falso non è servito ad evitare l’arresto.

Ai Carabinieri che lo hanno fermato, ha fornito, ancora una volta, l’ennesima falsa identità, presentando un documento rumeno contraffatto così bene che solo un occhio esperto avrebbe potuto riconoscerlo come falso. A nulla gli è servito giurare di essere la persona del documento, i militari non si sono fatti ingannare e lo hanno condotto in caserma, dove la comparazione delle impronte digitali ha scritto la parola fine alla sua lunga fuga.

Ora è in carcere, in attesa di essere estradato in patria per scontare la reclusione disposta dai tribunali rumeni. Alla magistratura di Pordenone, invece, dovrà rispondere di falsa dichiarazione d’identità e di possesso di documenti falsi, reati per i quali sono previste pene che vanno da uno a sei anni di reclusione, mentre sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se abbia commesso furti anche in questo territorio, durante la sua permanenza in zona.