Sanità in Friuli sotto organico, a Udine si scende in piazza: “Assunti solo la metà degli infermieri”

Il flash mob a Udine per potenziare la sanità in Friuli.

Un flash mob per chiedere più sicurezza e assunzioni nella sanità. È la protesta andata in scena oggi in piazza San Giacomo a Udine, dove sono scesi in campo l’associazione di Tutela dei diritti del malato di Udine e la Uil Fpl (Federazione poteri locali).

Maggiore sicurezza per gli operatori sanitari, immissione di nuovi professionisti al servizio del sistema, stabilizzazione del personale precario, proroga dei contratti tempo determinato e rinnovo del contratto nazionale. Questo il “menu” delle richieste formulate per assicurare un servizio più efficiente. Il flash mob è stato appoggiato anche dall‘Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), che per bocca del direttore generale Massimo Braganti ha spiegato che “la Direzione si associa sulla necessità di assunzioni di personale sanitario in particolare infermieristico, ma non solo: ininterrottamente da febbraio 2020 da parte di Asufc è stata attivata una ricerca continua di infermieri su tutto il territorio regionale, che purtroppo non ha portato a un numero sufficiente di assunzioni, nonostante il supporto della Regione e degli altri soggetti istituzionali, a fronte di 934 assunzioni autorizzate ne sono andate a buon fine circa la metà. Sul fronte delle altre professionalità stiamo procedendo allo scorrimento delle graduatorie utili per rinforzare le nostre linee per fronteggiare la battaglia contro il Covid”.

La seconda ondata dei contagi in Friuli Venezia Giulia sta mettendo sotto pressione le strutture ospedaliere – spiega la presidente dell’Associazione Tutela Diritti del Malato, Anna Agrizzi -. I pronto soccorso saturi e le terapie intensive piene si reggono sulla volontà e l’abnegazione dei lavoratori della sanità, per non dimenticare il personale dei territori e delle case di riposo, di nuovo invase dai contagi”. Da qui la necessità di stare accanto a Oss, medici e infermieri impiegati nei Reparti Covid e non Covid e di chiedere a gran voce nuove assunzioni in sanità.